Venerdì 20 Dicembre 2024

Rometta, accoltella
rivale in amore

I Carabinieri della Stazione di Rometta Marea agli ordini del Maresciallo aiutante Biagio Daniele Barbera insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Milazzo, nella serata di ieri, hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina Cosimo Falliti (nella foto) classe 1986, di Messina ma di fatto domiciliato in Rometta, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di tentato omicidio aggravato.

L’episodio risale a domenica sera. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile intervenivano al Pronto soccorso di Milazzo su segnalazione dei sanitari che avevano appena ricoverato un 26enne che presentava una profonda ferita da taglio all’addome. Il ferito, anch’egli noto alle forze dell’ordine, veniva subito sottoposto a ripetuti accertamenti clinici che escludevano “per puro caso” l’interessamento di organo vitali. Il malcapitato veniva comunque sottoposto a intervento chirurgico e ricoverato in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita.

Appresa tale notizia, i Carabinieri di Rometta avviano subito le indagini per ricostruire quanto accaduto e per individuare e rintracciare il responsabile.

Dopo interrogatori e vari accertamenti i Carabinieri riuscivano a ricostruire quanto accaduto. A provocare la lite e poi l’accoltellamento, ci sarebbe stato un forte astio tra il Falliti e il ferito che abitano nello stesso palazzo, solo in piani differenti. Il motivo del contendere sarebbe una donna, si tratterebbe quindi di un “reato passionale”. I testimoni che hanno assistito al litigio tra i due, raccontano di urla e di un inseguimento nei locali comuni di un condominio ad opera del Falliti. Il suo progetto criminale non ha provocato la morte del rivale in amore, solo perché quest’ultimo è riuscito a darsi alla fuga.

Il Falliti, che solo inizialmente si era reso irreperibile, è stato tratto in arresto e sottoposto alla misura cautelare del carcere e quindi tradotto dai Carabinieri alla Casa Circondariale di Messina Gazzi.

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