La chiesa di S. Rocco ha contenuto a stento la folla che ha voluto dare l'ultimo saluto ad Andrea e in molti sono rimasti fuori, nella piazzetta antistante. A celebrare il rito funebre, il parroco don Vincenzo D'Arrigo, che ha scelto un brano del Vangelo che richiama la lettera di S. Paolo apostolo ai Romani che pone l’interrogativo “Chi ci separerà dall'amore di Cristo?”. Don Vincenzo, che conosceva bene Andrea Tringali per averlo avuto tra i suoi più assidui collaboratori della parrocchia, durante l’omelia non è riuscito a nascondere la sua commozione. Ha iniziato evidenziando che in queste situazioni «meno si parla meglio è, meno parole, più silenzio da fare». Poi ha ricordato che «nessuno di noi ha la colpa di quanto è accaduto ma simili episodi sono comunque da attribuirsi ad una struttura sociale sempre più indifferente alle problematiche individuali, che tende a trascurare le ansie della persona». Poi, don Vincenzo ha invocato la misericordia di Dio affinché possa «placare il pianto e il grido disperato dei genitori che dove, desiderosi di ascoltare ancora una volta la sua voce e di godere della sua compagnia, e così lo incontreranno –ha detto don Vincenzo – tutte le volte che pregheremo». La bara di Andrea all'uscita dalla chiesa è stata accolta da un prolungato applauso. Quindi, l'ultimo viaggio verso il cimitero.