E adesso la Juve si siede al ristorante più caro d'Europa, l'Olympiastadion della finale di Champions. Allo stesso tavolo ci sarà il Barcellona "contro cui giocare è quasi impossibile", come dice Massimiliano Allegri. Ma per la Juve di quest'anno nulla è irraggiungibile. "Ho un gruppo di giocatori straordinario - gongola il tecnico bianconero -, che nella sofferenza e nelle difficoltà si è esaltato. La squadra è cresciuta, è migliorata tanto. Ed oggi abbiamo eliminato una delle tre squadre più forti d'Europa". La Juve è riuscita a non far fare un tiro in porta, rigore a parte, a Cristiano Ronaldo, e far appassire il gioco offensivo del Real: "Ci abbiamo creduto, la squadra ha saputo mantenere un equilibrio importante in campo. Nell'intervallo ho raccomandato ai ragazzi di stare sereni, e la tranquillità ci ha permesso di ottenere il risultato che volevamo. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato altri gol solo perché è stata sbagliata la scelta dell'ultimo passaggio. Devo fare i complimenti alla squadra, soprattutto ripensando da dove eravamo partiti". L'a.d Beppe Marotta non pone limiti alla stagione bianconera: "Anche se siamo inferiori al Barcellona, anche se andiamo a Berlino senza i pronostici della vigilia, ce la giochiamo".
La Juve vorrebbe però vincere anche la Coppa Italia, anticipata al 20 maggio: "Adesso dobbiamo preparare la finale di Roma, poi ci prepareremo per arrivare in buona condizione a Berlino. Ritrovo il Barcellona, che ho affrontato 8 volte in quattro anni". Morata non ha esultato neppure questa volta, così come a Torino, rinunciando a far festa in pubblico per una rete decisiva per rispetto degli ex compagni e del pubblico madridista. Eppure quando è stato sostituito è stgato sonoramente fischiato dal pubblico del Bernabeu, e ci è rimasto male. "Questa sera - spiega - per me era una situazione difficile. I fischi del pubblico? Non ho esultato e ho solo fatto il mio lavoro: sono un giocatore della Juventus". Ancelotti è sconsolato: "Abbiamo giocato bene - dice -, non ho nulla da rimproverare alla squadra e sono orgoglioso dei miei. Ma sono triste, è normale che sa così, per l'eliminazione dalla Champions. Abbiamo sbagliato piccoli dettagli, la fortuna non è stata dalla nostra parte. L'anno scorso abbiamo vinto all'ultimo minuto, e tutti hanno detto che eravamo stati fortunati. Ma se esiste la buona sorte, c'è anche la sfortuna". Il rimpianto è per l'andata, per la sconfitta allo 'Stadium': "A Torino potevamo fare meglio". Il Real probabilmente rimarrà a mani vuote in questa stagione: "Non ho visto la squadra stanca, ma - ammette - un po' più di freschezza ci avrebbe dato maggiore efficacia". Così in finale niente 'clasico', ma Barcellona-Juve: "Il Barcellona rimane favorito - dice ancora Ancelotti - ma a Berlino la Juve non parte battuta". Ora Ancelotti rimarrà al Real? "Io resterei, ma si sa come va il calcio - risponde -. Deciderà il club: ora cerchiamo di vincere la Liga, poi a fine stagione parleremo".
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