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D’Amico scagiona i Servizi: non hanno ucciso Alfano

 «So chi sono il mandante e l’esecutore dell’omicidio del giornalista Beppe Alfano. Ma non lo posso dire adesso perché ci sono indagini in corso». Lo ha affermato il pentito messinese Carmelo D’Amico, teste al processo sulla trattativa Stato-mafia ascoltato ieri dai giudici della Corte d’Assise La vicenda giudiziaria dell’omicidio di Alfano si è conclusa con la condanna, ormai definitiva, all’ergastolo del boss Giuseppe Gullotti quale mandante e di Antonino Merlino indicato come esecutore materiale dell’agguato compiuto l’8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto Le parole di D’Amico confermano, tra l’altro, la clamorosa rivelazione del nostro giornale sulla svolta nelle indagini. Alla domanda dell’avvocato Francesco Romito, legale di Giuseppe De Donno, se fossero stati i servizi segreti a uccidere Alfano, D’Amico ha risposto di no.

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