Via libera del consiglio dei ministri al decreto legge sulle pensioni dopo la sentenza della Consulta. Nella conferenza stampa dopo la riunione il premier ha fornito alcuni numeri sui rimborsi che arriveranno ai pensionati interessati. Il testo prevede, dunque, per gli assegni bassi un doppio intervento: rimborsi degli arretrati una tantum e nuova indicizzazione a partire dal 2016. Ad essere escluse da entrambe le misure saranno le pensioni sopra i 3.200 euro, oltre cioè le sei volte il minimo.
Il 'bonus' Poletti, naturalmente, varierà a seconda dell'entità dell'assegno."Se tu prendi 1700 euro lordi di pensione - ha spiegato Renzi - l'1 agosto il bonus Poletti darà 750 euro, se 2200euro sarà di 450 euro, se 2700 sarà di 278 euro. E' un una tantum". Una parte dei fondi verranno presi dal 'tesoretto' del Def. L'aumento diventerà permanente - ha spiegato il ministro dell'Economia Padoan - spiegando, tra l'altro, che dal 2016 ci sarà "l'introduzione di un meccanismo di indicizzazione più generoso di quello utilizzato negli anni precedenti".
Sindacati e opposizione bocciano il provvedimemto mentre un sostanziale via libera arriva dall'Fmi che valuta che la riforma non dovrebbe cambiare i target di bilancio del Paese.
"C'è anche il tema - ha aggiunto Renzi - dell'indicizzazione dal 2016: all'anno quello che guadagna 1.700 euro avrà 180 euro di rivalutazione, 15 euro al mese" per gli assegni da "2.200 sono 99 euro e per quelli da 2.700 avrà 60 euro all'anno, 5 euro al mese".
Il decreto sulle pensioni contiene una misura che "consentirà dal primo di giugno di liquidare tutte le pensioni al primo giorno del mese", afferma Renzi al termine del Cdm.
Nel decreto sulle pensioni c'è un articolo "il cui effetto non sarà colto da cittadini perché non vedranno differenze", ma grazie al quale "potremo evitare la rivalutazione montante contributivo. Stante la crisi economica cioè le pensioni avrebbero dovute essere abbassate, visto il coefficiente negativo di crescita, ma con questo intervento non c'è alcun decremento. Le pensioni non si toccano e nessuno perde un solo centesimo".
"Suona paradossale la critica in bocca di chi l'ha votata: noi facevamo altri mestieri, io tappavo le buche a Firenze. E' il colmo che ora dicano che bisogna restituire tutto, è ridicolo. Noi siamo qui a correggere errori di altri".