Si riparte dalla Casa della salute con annessa Rsa medicalizzata. Il vertice catanzarese tra i sindaci del territorio e il commissario ad acta della sanità, Massimo Scura, porta una ventata di ottimismo per il presidio sanitario di Lungro. La struttura è stata riconfermata come uno dei capisaldi dell’assistenza sanitaria territoriale calabrese. Ieri pomeriggio negli uffici di via Bucarelli, Giuseppino Santoianni, sindaco di Lungro affiancato dall’assessore Salvatore Vaccaro, il sindaco di Firmo, Gennarino Russo, il primo cittadino di Acquaformosa, Gennaro Capparelli e il suo vice Giovanni Manoccio, hanno interloquito con il commissario Scura sul futuro dell’unico nosocomio arbëresh e sulle prestazioni da attivare a breve all’interno della struttura. Lo stesso Scura, qualche giorno prima dell’incontro con i sindaci, voluto dal deputato Pd Ernesto Magorno e dal governatore Mario Oliverio, era stato invitato dal vescovo dell’Eparchia di Lungro, Donato Oliverio, a prendere nella dovuta considerazione la struttura sanitaria lungrese. Il commissario che vanta origini arbëreshë, domenica scorsa, con una visita lampo, ha voluto ispezionare i locali del nosocomio di contrada sant’Angelo ed è rimasto indignato dell’assenza dei degenti all’interno della struttura e per questo ha ritenuto prioritario ed urgente il ripristino dei ricoveri. Ai sindaci, il manager ha sostanzialmente confermato il progetto che lo scorso mese di settembre è arrivato al tavolo ministeriale. Lungro rientra tra le 16 società di salute contemplate nella rete regionale dell’assistenza primaria. Il piano prevede il potenziamento dei servizi erogati nel reparto di emodialisi, delle prestazioni espletate dal laboratorio analisi, dei servizi di diagnostica già forniti dalla radiologia, delle prestazioni di medicina specialistica pertinenti agli ambulatori e del punto di primo intervento. La nuova bozza di indirizzo generale, comunque, dovrà essere arricchita con la redazione di uno specifico piano territoriale finalizzato ad individuare le reali esigenze di assistenza sanitaria di cui il territorio necessita. Il nodo da sciogliere con urgenza, comunque, rimane lo sblocco dei ricoveri nel reparto di Lungodegenza, empasse che dovrebbe essere superata nel giro di qualche giorno.