Il Comune di Taormina dice “no” alla piattaforma galleggiante a Isolabella. La casa municipale ha trasmesso al Demanio marittimo di Messina il proprio parere negativo sulla richiesta di installazione da parte di un privato nelle acque della Riserva naturale orientata. «È d'obbligo sottolineare in questo caos generale che si è creato sulla vicenda – afferma il sindaco Eligio Giardina – che non c'e stata nessuna concessione da parte del Demanio marittimo. Qualcuno in città ha fatto passare, strumentalmente, il messaggio che questa proposta da parte del privato fosse stata già approvata, mentre invece il Demanio ha trasmesso per tempo agli enti competenti gli atti, informandoli semplicemente di questa istanza e invitandoli ad esprimere il loro parere. Noi il parere del Comune di Taormina lo abbiamo fatto e trasmesso al Demanio di Messina, ed è un parere non favorevole a questa opera. Anche nel caso in cui il Demanio dovesse concedere l'autorizzazione a questa piattaforma, il Comune nella qualità di ente competente per il rilascio di altre autorizzazioni non darà i relativi permessi. Nello specifico il Comune direbbe no alla richiesta di licenza per la somministrazione di bevande e cibi. Ed inoltre non daremmo l'autorizzazione per l'allaccio alle fognatura. Ad ogni modo riteniamo che prevarrà il buon senso e il Demanio non darà parere positivo». Giardina ha anche risposto all'Associazione Imprenditori per Taormina che ha duramente criticato l'Amministrazione in una nota nella quale si parlava anche della questione di Isolabella: «La soluzione per risolvere i problemi non è quella di usare toni roboanti, servono proposte e indicazioni concrete. Sicuramente dissento da quanto affermato dall'Associazione Imprenditori e avrei gradito che i problemi venissero discussi in sede istituzionale». Poi il primo cittadino si è soffermato sulla scottante questione delle tante, troppe, richieste da parte di privati che chiedono spazi nelle spiagge. Nel litorale di Taormina ormai gli spazi pubblici si sono ridotti ai minimi storici e sono davvero pochi, in qualche caso confinati ad un fazzoletto con attorno i vari lidi e stabilimenti balneari. «Negli anni si è verificato un assalto alle spiagge –ha detto Giardina – e il problema è innegabile. Adesso bisogna salvare il salvabile, bloccare gli spazi liberi rimasti. Abbiamo avviati gli atti per il Piano delle spiagge e ho dato incarico ad un professionista che sta già predisponendo i relativi incartamenti».
Caricamento commenti
Commenta la notizia