Lunedì 23 Dicembre 2024

L'Irlanda dice sì
alle nozze gay

Gli irlandesi hanno detto sì alle nozze gay. Lo hanno annunciato esponenti di entrambi gli schieramenti. Leader della campagna per il "no" hanno detto che l'unica questione aperta è il margine della vittoria dei "sì".

''Sono ottimista per la vittoria del sì'', ha detto il premier irlandese Enda Kenny, commentando i risultati da cui emerge sempre più chiara una vittoria del blocco favorevole alle nozze gay. ''Con questo referendum il popolo irlandese sta mandando un messaggio pionieristico'', ha aggiunto.

"Dalla cattolicissima Irlanda una lezione di civiltà. Vince la bellezza del diritto di avere diritti, vince l'amore contro i pregiudizi, vince la libertà contro l'oscurantismo. L'Irlanda che cambia rende ancora più triste la scena ipocrita e meschina della politica di casa nostra. Svegliati Italia!Ireland vote yes". Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà.

"Rispetto per gli elettori irlandesi" ma insieme "tristezza": è la reazione al risultato del referendum irlandese sulle nozze tra persone dello stesso sesso dei comitati 'Sì alla famiglia', che riuniscono associazioni cattoliche ed evangeliche contrarie al riconoscimento delle unioni omosessuali. "Certamente - ragiona il sociologo torinese Massimo Introvigne, presidente di Sì alla famiglia - ha pesato sul voto la tristissima vicenda dei preti pedofili, che ha tolto autorevolezza alla voce della Chiesa irlandese. Papa Benedetto XVI aveva indicato la strada: no al negazionismo di fronte a fatti che definiva vergognosi e per cui chiedeva scusa, ma no anche a un'interpretazione subalterna ai modelli dominanti. È mancata la capacità di evitare il negazionismo e ammettere le colpe, nello stesso tempo elaborando un'interpretazione della tragedia dei preti pedofili che mostrasse le sue radici in un clima morale e in una teologia relativiste e permissive". Quanto alla sostanza del referendum, il sociologo nota come "l'esito è stato pesantemente condizionato dalla decisione del governo di introdurre nel gennaio 2015 la legge che consente alle coppie omosessuali l'adozione di bambini senza alcuna limitazione. L'argomento più forte di chi si opponeva in Irlanda al matrimonio omosessuale era 'attenzione che se passa il matrimonio arriva anche l'adozione', e all'adozione la maggioranza degli irlandesi era contraria. Introducendo l'adozione prima del referendum, governo e parlamento hanno svuotato la consultazione di gran parte della sua sostanza". In questa vicenda, i comitati Sì alla famiglia vedono una lezione per l'Italia: "nel 2010 in Irlanda furono inaugurate unioni civili in tutto uguali al matrimonio, tranne che per le adozioni, tempestivamente introdotte prima del referendum. Il referendum ha solo cambiato il nome a qualcosa che c'era già, adozioni comprese. L'insegnamento è chiaro: se non si vogliono i matrimoni e le adozioni bisogna fermare le unioni civili".

Mentre continua ancora lo spoglio delle schede nel referendum sui matrimoni gay in Irlanda, che sembra prefigurare una massiccia vittoria dei Sì, il ministro per le Pari opportunità Aodhan O'Riordain ha twittato: "Lo dichiaro. Hanno aperto le urne chiave. E' un sì. E una valanga a Dublino. E sono così orgoglioso di essere irlandese, oggi".

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