Sulla leadership "non c'è in gioco una ambizione personale. Oggi dobbiamo capire se dobbiamo ricostruire il centrodestra, e dobbiamo capire cosa vuole fare Salvini". Lo dice Mara Carfagna di Fi a 'L'intervista di Maria Latella' su Sky Tg 24, dopo le parole di Berlusconi che ieri, in Campania, ha espresso l'augurio di una donna alla guida del centrodestra (ma escludendo la figlia Marina).
"Con questa legge elettorale - sostiene Carfagna - o tutte le opposizioni di oggi si riaggregano su una piattaforma condivisa per avviare una fase costituente o saranno destinate ad essere polverizzate e condannate alla irrilevanza. La questione della leadership viene dopo rispetto a ciò. Dobbiamo capire - prosegue - se Salvini vuole passare alla storia solo come il leader che ha portato al massimo il suo partito. Salvini vuole costruire il centrodestra e una alternativa a Renzi o no?", conclude.
"Berlusconi è il leader di Fi. Non è candidabile. Se ricostruiamo il centrodestra dobbiamo decidere insieme con gli altri come farlo, sulla base di quali valori e di quale leadership. Ma sfidare la sua leadership all'interno del partito è fuori dalla storia". Lo dice Mara Carfagna di Fi a "L'intervista di Maria Latella" su Sky Tg24. "Mi sono sempre detta favorevole alle primarie: sono un modo per coinvolgere il popolo in modo diretto. Mi rendo conto che possono essere condizionabili, che la maggioranza del partito non le ama e che Berlusconi ha teso a escluderle. Ne parleremo anche con gli altri amici del centrodestra. In una fase costituente le regole si scrivono insieme", sottolinea. E a chi le chiede del suo passato da showgirl prima di impegnarsi in politica, Carfagna risponde: "Il mio passato non mi pesa. Non ho nulla di cui vergognarmi. Ho dimostrato di amare il mestiere che faccio con grande serietà e rigore. Se il mio impegno fosse servito anche solo a varare la legge sullo stalking mi riterrei abbastanza soddisfatta".
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