«L’amu ammazzari a chistu ccà, l’amu ammazzari», tuona Mimmo Tramontana, referente su Terme Vigliatore della famiglia dei “Barcellonesi”. Ha come obiettivo l’eliminazione fisica di Rosario Pio Cattafi, considerato “il capo dei capi” della stessa organizzazione, in relazione al dubbio che sia un «confidente». Un’onta da lavare col sangue a giudizio di Tramontana, che nel 2011 confida a Nunziato Siracusa, altro affiliato, le sue intenzioni omicide. È stato proprio quest’ultimo, il 20 marzo scorso, a raccontare ai sostituti procuratori della Dda Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo i particolari di un episodio che affonda le radici nei rapporti tra lo stesso Cattafi e il giudice di Barcellona Olindo Canali. Dettagli contenuti nei verbali di Nunziato Siracusa, da mesi collaboratore di giustizia, al centro dell’udienza svoltasi venerdì al Tribunale di Messina, nel corso del processo “Gotha 3”. «Canali e Cattafi parlavano sempre durante le udienze, quando il giudice usciva a fumare. Canali fumava comu un turcu. E parlavano di calcio». Le conversazioni mandavano su tutte le furie Tramontana, di per sé piuttosto irascibile, a tal punto da adombrare sospetti sul reale ruolo di Cattafi. «Tramontana volva uccidere a questo Cattafi picchì era “cunfidenti” e parlava spesso con Canali. Siccome io ero sempre, diciamo, per il quieto vivere, perché sapevo le discussioni, che quello era “un amico”, io gli dicevo a Tramontana “Ciu dicisti a Barcellona?», ha dichiarato ai pubblici ministeri Siracusa. Per decisioni del genere, quindi, bisognava ottenere il permesso dai vertici dell’organizzazione. «Siccome mi avevano insegnato sempre in quella maniera – ha aggiunto il collaboratore di giustizia – io andavo da “Sem” Di Salvo per non fare lo sbaglio, vogghiu diri, di trovarmi ammazzato pure io. Quindi suggerivo a Tramontana: “Aspetta, videmu, calmati”. Queste discussioni tra me e lui avvenivano in un maneggio di Castroreale. Siracusa ne ha parlato allora con i “fratelli” Di Salvo e Giovanni Rao, la cui risposta è stata netta: “Dicci mi ci leva mani, Cattafi e n’amicu”». Agli stessi magistrati Nunziato Siracusa ha dichiarato che se in quel momento avessero arrestato Rao e “Sem”Di Salvo, Tramontana avrebbe ucciso Cattafi. Il collaboratore di giustizia si è anche soffermato sulla figura del referente Barcellonese nel territorio di Terme Vigliatore: «Nel 2001 ci hanno fatto il processo a Barcellona a me, Tramontana, Gullo e Costantino, per l’estorsione Palano, per i cantieri di Portorosa. Ci fanno il rito ordinario e ci contestano l’associazione mafiosa. Presidente Martello e pm Olindo Canali. O Giacobello e Olindo Canali, comunque iddi erunu va. Succede che ci fanno questo processo e che siccome Mimmo aveva un carattere un poco esuberante… sempre lasciava andare sedie».