Il pm Eugenio Fusco ha chiuso le indagini nei confronti di Roberto Maroni per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e induzione indebita per presunte pressioni per far ottenere un lavoro e un viaggio a Tokyo a 2 sue ex collaboratrici al Viminale. Tra i 6 indagati anche Expo e il suo Dg Malangone.
Uno dei due reati contestati al governatore lombardo Roberto Maroni, l'induzione indebita a dare o promettere (art. 319 quater Cp), è compreso nella legge Severino che disciplina la sospensione e la decadenza dalle cariche pubbliche. Nel caso di una condanna di primo grado il governatore potrebbe dover lasciare la carica.
"Christian, il Pres. ci tiene acchè la delegazione per Tokyo comprenda anche la società Expo attraverso la dottoressa Paturzo e voleva" che anche lei "viaggiasse" in business class e in albergo di lusso. E' l'sms, agli atti dell'inchiesta, che il dg di Expo Malangone riceve il 27/5/2014 da Giacomo Ciriello, capo della segreteria del governatore lombardo.
''Finalmente dopo un anno le indagini si chiudono, era ora. Se per una sciocchezza come questa ci vuole un anno poveri noi. Io sono tranquillissimo'': lo ha detto Roberto Maroni commentando l'avviso di chiusura delle indagini a suo carico.
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