Riduzione dei trasferimenti regionali ai sindaci lombardi che dovessero accogliere nuovi migranti: lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, interpellato sui nuovi sbarchi, a margine di un evento alla Scala di Milano. "È un fatto gravissimo - ha risposto Maroni ai cronisti - io domani scrivo una lettera ai prefetti lombardi diffidandoli dal portare in Lombardia nuovi clandestini...". "Mi sembra evidente la strumentalità politica di Maroni sull'immigrazione e forse bisognerebbe avvertirlo che la campagna elettorale è finita": lo afferma il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, sottolineando che "un'eventuale interruzione dei trasferimenti ai Comuni sarebbe oggetto di innumerevoli ricorsi"
Maroni all'attacco: "È un fatto gravissimo - ha risposto Maroni ai cronisti - io domani scrivo una lettera ai prefetti lombardi diffidandoli dal portare in Lombardia nuovi clandestini, poi anche ai sindaci dicendo loro di rifiutarsi di prenderli perché - ha continuato - non devono stare. Ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali come disincentivo alla gestione delle risorse". "Non devono farlo, poi chi lo fa violando la legge, violando le disposizioni che io ho dato, subirà questa conseguenza", ha aggiunto Maroni. Il governatore lombardo ha poi detto di voler "incontrare Zaia e Toti nei prossimi giorni per prendere iniziative comuni".
Toti, bene Maroni, Liguria non accoglie migranti - "L'ho già detto: non accoglieremo altri migranti come faranno Lombardia, Veneto e Val d'Aosta. L'intervento di Maroni legittimo". Quello dei migranti "è un problema che dovrebbe essere risolto a monte e invece viene scaricato a valle". Così il neo governatore della Liguria, Giovanni Toti, commenta a L'Intervista di Maria Latella su SkyTg, l'iniziativa di Roberto Maroni che ha minacciato lo stop ai trasferimenti per quei comuni che dovessero accogliere nuovi migranti.
Zaia, Veneto sta per esplodere - "Smettiamola con l' illusione di poter sopportare e gestire un esodo biblico". A dirlo è il governatore del Veneto Luca Zaia, che intervistato dal Corriere della Sera torna sui flussi di migranti e avverte: "il Veneto è una bomba che sta per scoppiare". Se si deve trovare un tetto ai migranti? "Fino a quando è possibile farlo. In Veneto abbiamo 514mila immigrati regolari, pari a quasi l' undici per cento della popolazione. Di questi, 42mila non hanno un lavoro. Insieme a Emilia Romagna e Lombardia siamo i più accoglienti. Basta". Zaia torna sul sistema delle quote: il nostro sì al piano di ripartizione? "Questo lo dice Alfano, sapendo di mentire. Già durante l' emergenza della primavera del 2011 fui l' unico che si rifiutò. E non ho cambiato idea. Infatti in Veneto la gestione venne affidata ai prefetti. Lo scorso 14 luglio alla conferenza delle Regioni abbiamo anche messo nero su bianco il nostro dissenso". "Eravamo uno contro tutti. Per non bloccare l' intero provvedimento - spiega Zaia -, obtorto collo abbiamo fatto un patto tra gentiluomini. Ma vedo che il governo e Alfano continuano nella loro azione violenta nei nostri confronti". E sottolinea: "l' ospitalità diffusa - dice il governatore - non è altro che un invito alla dispersione sul territorio. Lo sanno tutti, i migranti per primi. Solo gli ipocriti possono pensare che tendopoli improvvisate o caserme dismesse da trent' anni e inabitabili per ogni essere umano, possano essere una soluzione idonea". Le alternative? "Centri di prima accoglienza gestiti in loco dalla comunità internazionale, la stessa che in Libia ha combinato quel casino. Tocca all' Europa mettere d' accordo le varie fazioni".
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