Sarebbe stato un muratore polacco a uccidere Yara Gambiraso, alla presenza di Massimo Bossetti.
Sarebbe questa la "verita'" sulla morte della tredicenne di Brembate secondo quanto riportato in due lettere anonime arrivate nella redazione del settimanale Oggi, e consegnate agli inquirenti bergamaschi. Secondo l'anonimo che le ha scritte, in un italiano non privo di errori grammaticali, il "vero" assassino sarebbe dunque un muratore polacco, che beveva troppo e quando era ubriaco diventava violento. L'uomo sarebbe poi stato ucciso dai complici in un cantiere, dove avrebbero simulato un infortunio sul lavoro facendolo cadere da un ponteggio. I complici, favoreggiatori e testimoni dell'omicidio adesso, con l'arma del terrore, costringerebbero al silenzio Massimo Bossetti. Il muratore di Mapello avrebbe assistito impotente all'omicidio, sarebbe stato male e poi sarebbe scappato terrorizzato: "Certo che signor Bossetti non potra' mai dire tutta la verita' visto cosa hanno fatto sorella, piena di botte poveretta", scrive l'anonimo nella prima lettera. E nella seconda aggiunge: "Nessuna meraviglia qualcuno se la prenda con sorella di Massi. Lui non puo', non deve proprio parlare ok? (in trappola)... Il Massi ricordo che e' scappato dalla spavento... certo eravamo in diversi e voi non lo capite". Le lettere, afferma Oggi, hanno il timbro postale di Padova e l'indicazione che provengono da Santa Giustina in Colle, in provincia di Padova. (AGI)
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