Toccherà a Richard Gere, ospite d’onore stamattina al 61. Taormina FilmFest, superare la quantità di ammiratori che ieri hanno seguito l’incontro con Ellen Pompeo. Il nome della 45enne attrice americana dice poco, invero, ai cultori esclusivi di cinema, sebbene la sua carriera sia cominciata proprio sul grande schermo (tra i suoi primi film “Prova a prendermi” di Spielberg del 2002). Ma sicuramente il nome di Ellen Pompeo dice moltissimo ai telespettatori di “Grey’s Anatomy”, la serie tv prodotta fin dal 2005 da Fox life, giunta all’undicesima stagione, di cui l’attrice è protagonista nel ruolo di Meredith Grey. I meccanismi del divismo non si discutono, si accettano e basta. E nascono dai più disparati motivi. Ma stavolta, felicemente, anche i profani in materia possono riconoscere che Ellen Pompeo merita il bagno di folla che l’ha accolta a Taormina. Anzitutto, ma non solo, per i motivi umanitari dell’evento: l’incontro con l’attrice, infatti, era sotto l’egida di Telethon e Daybreak Foundation e dal professor Alessandro Aiuti del “San Raffaele” di Milano è stato illustrato uno straordinario risultato della ricerca scientifica, segno dell’eccellenza italiana, nel campo della battaglia contro le malattie rare. In particolare, per quanto riguarda una grave forma di immunodeficienza che colpisce i bambini, che adesso può essere validamente contrastata grazie all’uso delle cellule staminali. Fiction, realtà, ricerca Questa vittoria della medicina ha dato anche spunto a un episodio di “Grey’s Anatomy”ed Ellen Pompeo ne è diventata volentieri testimonial: «Non fermate la ricerca sulle cellule staminali – è il suo appello -. So bene che ci sono contrasti e implicazioni di natura religiosa ma devo sottolineare che mio padre (che non c’è più da tre anni) ha potuto vivere più a lungo proprio grazie a un trapianto di cellule staminali effettuato 15 anni fa». Con puntualità e sicurezza, Ellen Pompeo ha spiegato l’importanza peculiare di “Grey’s Anatomy”, sia sul piano medico, perché propone casi clinici tratti dalla realtà, sia sul piano sociale, perché le storie che vengono raccontate affrontano temi contemporanei come la discriminazione razziale e anche quella sessuale. Ed è stato questo il secondo merito di Ellen Pompeo, mostrare un autentico esempio di donna vincente ma non in maniera “rampante”. Ed è certamente questo un aspetto della sincera ammirazione che i suoi fan (a schiacciante prevalenza femminile) hanno verso di lei e il personaggio che interpreta. «Il focus della serie tv –spiega l’attrice – è mostrare il percorso, che spesso per una donna è più difficile, per riuscire ad affermarsi nella chirurgia». Ma in senso più ampio Ellen Pompeo è pienamente impegnata nella lotta contro la discriminazione delle donne nel mondo del lavoro, a partire dal mondo del cinema. «Non ha senso – afferma – che le attrici siano pagate meno dei colleghi maschi. Faccio parte, assieme a Charlize Theron e Jennifer Lawrence, di un gruppo di pressione contro questa ingiustizia salariale». Nessun giudizio morale da parte dell’attrice sulle donne che decidono di sacrificare la famiglia per puntare sulla carriera, né su quelle che compiono la scelta opposta: «Importante è sentirsi realizzate». Infine, naturalmente, un ampio spazio è stato dedicato agli intrecci narrativi di “Grey’s Anatomy”, con le domande delle ragazze e dei ragazzi del “Campus”, ferratissimi sull’argomento. A partire dal “pericolo” che Ellen Pompeo non appaia nella dodicesima stagione della serie tv. «Non lo so», è stata la risposta dell’attrice in italiano, in onore delle sue origini italiane (il nonno era di Gesualdo, un paese in provincia di Avellino). Ma – di fronte al disappunto dei fan – poi la “dottoressa Meredith” è sembrata più possibilista sulla sua intenzione di continuare a far parte del cast. La domanda, inevitabile, che l’ha più divertita era sulla traumatica scomparsa del suo grande amore Derek (un altro dei pilastri della serie, il bel Patrick Dempsey, il cui personaggio è morto travolto da un Tir subito dopo aver prestato soccorso alle vittime di un incidente). È stato un ragazzo a porre l’annosa questione: ora che Derek non c’è più che senso ha continuare? Sinceramente fragorosa la risata di Ellen Pompeo: «Soltanto un italiano “molto pazzo” poteva fare questa domanda. È molto italiano pensare: il mio amore non c’è più quindi la mia vita non ha più senso. Invece non è così, perché – ed è tornata a parlare in italiano – “ci sono molti pesci nel mare”».