Il virus Mers, di cui un focolaio ha infettato 162 persone in Corea del Sud uccidendone 20, non è una emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale, come Ebola o la polio. Lo ha detto il comitato di emergenza dell'Oms, secondo cui per il momento non c'è il segno di una trasmissione sostenuta del virus nelle comunità. "Le misure di salute pubblica prese dalle autorità in Sud Corea - spiega un comunicato - sembrano sufficienti a contenere il virus. Tuttavia rimane l'esigenza di un monitoraggio continuo della situazione".
Sono circa diecimila le persone monitorate in Corea del Sud per il potenziale rischio di aver contratto il virus Mers. Lo ha affermato Keiji Fukuda, direttore generale dell'Oms, durante una conferenza stampa al termine di una riunione del Comitato di Emergenza sul virus. "Questo è il più grande focolaio che si sia avuto fuori dal Medio Oriente - ha affermato Fukuda -, al momento abbiamo notizia di 162 persone colpite e 19 morti confermate. Dal punto di vista del virus sappiamo che non ci sono differenze genetiche con quello che circola in Medio Oriente, e anche il comportamento è lo stesso, anche se ci sono ancora molti punti oscuri sulla modalità di trasmissione". Le autorità sanitarie coreane hanno annunciato un ventesimo morto per il virus, che però non è stato ancora confermato. Secondo Fukuda è probabile che ci siano altri casi fuori dal Medio Oriente, anche se il virus non si trasmette in modo sostenuto nelle comunità. "Focolai come questi si possono verificare ovunque nel mondo - ha precisato - quindi è importante che i paesi siano preparati. Tuttavia non ci sono le condizioni per limitazioni nei viaggi e negli scambi commerciali, e non servono screening nei punti di ingresso dei paesi".
L'epidemia di Mers in Corea del Sud è "una 'sveglia' per tutti i paesi, che in un mondo molto connesso devono prepararsi alla possibilità di avere focolai di questa e altre malattie infettive". Lo ha sottolineato Keiji Fukuda, direttore generale dell'Oms, durante una conferenza stampa al termine di una riunione del Comitato di Emergenza sul virus. "Prima del focolaio c'era in generale una bassa attenzione sia nel pubblico generale che nelle autorità sanitarie - ha sottolineato -. Negli ospedali non c'erano misure di prevenzione adeguate, in particolare c'erano troppe possibilità di contatto tra persone malate e non malate. In particolare abbiamo un video di un pronto soccorso in cui si vede la persona infetta che entra ed esce, ed entra in contatto con altri pazienti".
Nessuna restrizione ai viaggi in Corea del Sud, ma chi deve recarsi nel paese dovrebbe fare attenzione al rischio di contrarre il virus Mers. Lo afferma la Farnesina sul sito 'Viaggiare Sicuri', che ha appena aggiornato le raccomandazioni sul paese asiatico. "Si raccomanda di non recarsi nelle strutture ospedaliere in cui sono stati finora verificati i casi di contagio - ricorda il sito - e di preferire, in casi di reale emergenza clinica, altri nosocomi del Paese". A fini di prevenzione, ricorda il sito, l'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) raccomanda di rispettare le normali misure di igiene, in particolare un costante lavaggio delle mani con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica, e di evitare la vicinanza e il contatto con persone che presentino sintomi di tosse acuta e raffreddore. Il Governo sudcoreano ha attivato un sito interamente dedicato al virus Mers, contenente informazioni aggiornate relative alle misure di prevenzione adottate, alle strutture sanitarie in cui si sono registrati casi e alle raccomandazioni da parte del team della Organizzazione Mondiale della Salute in missione a Seoul in questi giorni: www.mers.go.kr/mers/html/jsp/Menu_C/list_C4.jsp.