Lunedì 18 Novembre 2024

Profugo precipita
da un aereo

Pur di raggiungere l'Europa, i profughi sono disposti a tutto, anche a viaggiare per ore nella 'pancia' di un jumbo, affrontando depressurizzazione e temperature polari. Un passeggero clandestino non è però riuscito in questa impresa e sarebbe precipitato da un aereo della British Airways in fase di atterraggio a Heathrow, al termine di un volo di quasi 13 mila chilometri da Johannesburg, in Sudafrica. Secondo Sky News, il corpo della vittima è stato ritrovato ieri mattina su un edificio di Richmond, quartiere a sud di Londra. Un secondo migrante è sopravvissuto ma è stato ricoverato in ospedale e versa in gravi condizioni. Scotland Yard ha aperto una indagine ma sulla stampa del Regno Unito ormai si è delineato quello che è successo. I due sarebbero riusciti a nascondersi nel vano carrello quando il Boeing 747 si trovava ancora sulla pista in Sudafrica. Superare i controlli aeroportuali era comunque la parte più facile della loro missione impossibile. Li attendeva un volo di 11 interminabili ore fino a Londra in cui avrebbero sfidato temperature di 50-60 gradi sottozero, oltre alla carenza di ossigeno e la bassissima pressione per l'alta quota. Altri prima di loro ci hanno provato ma non sono sopravvissuti. Nel luglio 2013, un migrante è stato trovato assiderato nel vano carrello di un velivolo British Airways atterrato a Heathrow proveniente da Istanbul. Nel settembre 2012, Jose Matada, un migrante 26 enne del Mozambico, è morto precipitando da un aereo sempre della Ba, che arrivava dall'Angola e stava atterrando nel maggiore scalo londinese. "Siamo sotto shock per quello che è accaduto e pregheremo per la vittima", ha detto il reverendo Neil Summers, a capo di una parrocchia vicino all'edificio su cui il migrante è precipitato. Intanto gli esperti cercano di ricostruire esattamente quanto accaduto e c'è chi ricorda come questo episodio ponga anche serie domande per la sicurezza negli aeroporti. Il fatto che uno dei due sia sopravvissuto fa pensare all'ipotesi che sia riuscito a raggiungere la stiva dove sono custoditi i bagagli, secondo David Learmount del Flight International magazine. "Se qualcuno vuole sopravvivere da clandestino deve andare in una zona dell'aereo calda e pressurizzata", ha spiegato, sottolineando che uno o entrambi i profughi potrebbero essere degli inservienti dell'aeroporto di Johannesburg che tentavano di raggiungere l'Inghilterra.

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