Di settimana in settimana, si trascina questa fase improduttiva della maggioranza, stoppata dai dati poco confortanti delle Amministrative tonificanti per i “grillini” che parlano già di Sicilia possibile prima regione a prossima guida M5S. Nel Pd è un tiro incrociato sul governatore Rosario Crocetta soprattutto per la cocente sconfitta subita nella sua Gela. Domani segretari dei partiti e capigruppo della coalizione che lo sostiene saranno a Palazo d’Orleans per un dibattito a tutto tondo sul voto, definire il prosieguo della collaborazione, spartire le presidenze di commissione all’Ars per il giro di boa di metà legislatura e qui peseranno i numeri delle recenti urne. Ma all’orizzonte potrebbe esserci qualche novità dirompente: la sostituzione di un paio di assessori. Di uno si parla già, cioé Ettore Leotta dell’Udc: lui è poco interessato a rimanere alle Autonomie locali e il governatore ne approfitterebbe per ridimensionare la presenza centrista in giunta. Bocche cucite sul possibile secondo nome Intanto nel Pd la polemica è rovente e si alterna tra proposte di ultimatum a Crocetta e inviti a rinserrare le fila. Di staccare la spina parla il deputato regionale Mario Alloro: «Il Partito Democratico siciliano rifletta seriamente se proseguire l’esperienza di governo a sostegno di Rosario Crocetta o se non sia il caso di ridare la parola agli elettori, come sostenuto in questi giorni da Marco Zambuto e dal sindaco di Siracusa Garozzo. Credo che il mio partito debba trovare al più presto una soluzione, andando al di là della logica dei rimpasti che non ha portato ai risultati attesi, fissando obiettivi in grado di invertire la tendenza di un inesorabile declino in cui da troppo tempo versa la nostra terra, sia sul piano sociale che economico, come tutti gli indicatori riportano in maniera inoppugnabile. Bisogna dare immediatamente certezze ai siciliani prosegue il parlamentare ennese a cominciare dalla riforma sull’assetto dei Liberi Consorzi comunali, ma anche intervenendo su tematiche non più rinviabili come quelle riguardanti l’acqua e i rifiuti e lo sblocco degli investimenti infrastrutturali, veri e propri buchi neri in cui è precipitata l’economia isolana. In poche parole conclude Alloro o si arriva subito ad un cambio di passo, anche se questa prospettiva sempre essere ogni giorno che passa più complicata da realizzare o si abbia il coraggio di staccare la spina». Di diverso avviso la deputata regionale Marika Cirone: «L’invito di queste ore del presidente Crocetta a riprendere, accelerando, l’operatività di governo e assemblea va colto con un’assunzione piena di responsabilità da parte del gruppo parlamentare democratico e dall’intero Pd. Lo impone un risultato elettorale che in Sicilia come nel resto del Paese presenta molte zone d’ombra e poche luci. La peggiore risposta conclude può essere quella di continuare in divisioni artate, spesso incomprensibili, all’interno del gruppo dirigente o ancora di più giocare allo scaricabarile, quasi che questo possa costruire una riconciliazione con un’opinione pubblica disorientata. Lavorare con determinazione al processo di riforme, completando la riforma dei liberi consorzi, servizio idrico integrato, sblocca Sicilia è la strada maestra».