Unione dei comuni per la gestione integrata dei servizi. I sindaci nicchiano? Il prefetto di Cosenza dà l'ultimatum. Se entro dicembre i sindaci degli enti locali non si adeguano alla nuova normativa che prevede l’esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali, sarà il prefetto a dare il giro di vite definitivo per organizzare secondo quanto prevede il decreto 192/2014, i servizi generali dell’amministrazione. Entro il prossimo 21 settembre, dunque, anche i comuni dell’Arbëria che ancora non lavorano in convenzione o in unione, dovranno comunicare all’ufficio territoriale del governo, i servizi fondamentali alla popolazione gestiti in associazione. Con le disposizioni contenute nel decreto “Milleproroghe”, infatti, i Comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti, oppure fino a 3 mila se appartengono o sono appartenuti a Comunità montane, come i paesi arbëreshë del Pollino, dovranno gestire in associazione il trasporto pubblico, la pianificazione urbanistica sovra comunale, l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi. La rete delle prestazioni sociali, come l’assistenza agli anziani e i sussidi alle persone in difficoltà socio-economiche, secondo quanto previsto anche dall’articolo 118 della Costituzione, dovranno essere concepiti e strutturati tenendo conto delle esigenze territoriali e non più locali. La pianificazione degli interventi di protezione civile e dei primi soccorsi soprattutto in ambito sanitario, dovrà avvenire in sinergia tra i municipi per creare una rete di interventi in grado di rispondere efficacemente alle criticità che si presentano. Tra i servizi che dovranno essere gestiti in convenzione o associazione, spiccano i servizi di controllo del territorio erogati dalla polizia locale, la tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, i servizi elettorali e statistici nell'esercizio delle funzioni di competenza statale.
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