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Grasso scarica
app di Addiopizzo

"Le app di Addiopizzo le ho già scaricate, sono pronte all’uso. Questa iniziativa dimostra come Addiopizzo sia sempre viva, sul territorio. Questa estate siamo andati insieme anche nei paesi della Provincia di Palermo. Con queste iniziative richiama l’attenzione su un problema che rimane attuale. La tecnologia usata per questo giusto obiettivo è il modo migliore per affrontarlo: app sul territorio che indicano i negozi aderenti ad Addiopizzo". Così il presidente della Senato, Pietro Grasso a margine della presentazione della mappa della città di Palermo con l’elenco degli operatori economici della rete di Addiopizzo e l’applicazione mobile, in corso a Villa Niscemi, nel capoluogo siciliano.
"Ricordo le indagini di quando ero a Palermo e ricordo delle intercettazioni in cui si diceva non passiamo da lì perchè questi aderiscono ad Addiopizzo. Il che dimostra che questa associazione ha un effetto deterrente", ha aggiuto Grasso, e ha sottolineato: "Non c'è dubbio che una presenza e una risposta sociale al fenomeno è molto importante. Ho partecipato al battesimo di Addiopizzo - ha ricordato Grasso - oggi è il suo compleanno. Mi pare giusto che, come una sorta di padre putativo, mi trovi qui per festeggiare".

"Questa app è uno strumento principe per poter scendere in campo significativamente nella lotta nel bene contro il male", ha detto il commissario nazionale antiracket Santi Giuffrè. "C'è l’esigenza -ha aggiunto- che tutte le forze che aggrediscono questo male siano credibili, per questo occorre un impegno quotidiano contro Cosa nostra. La circostanza odierna, la presentazione di questa app, è un segnale forte. Dà un contributo a una rivoluzione culturale, che ancora non decolla, perchè consente a tutti di poter scegliere da che parte stare con un piccolo gesto di vita quotidiana non frequentando locali sporcati dal riciclaggio di altre attività. E’ quella la marcia in più delle associazioni antiracket che tanti hanno fatto nell’affiancamento allo Stato nel processo di trasformazione culturale", ha concluso Giuffrè. (AGI)

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