La tesissima e lunga riunione della direzione del Pd siciliano si è conclusa ieri sera con l’approvazione della relazione e della proposta del segretario Fausto Raciti che dà meno di un mese di tempo per verificare se è possibile proseguire l’esperienza del governo Crocetta, travolto dalle dimissioni di tre suoi assessori, dall’emergenza finanziaria e dallo stallo sulle riforme. Oppure se si tratta di costruire un percorso che conduca al voto. Insomma, la prospettiva del ritorno alle urne, dopo la giornata di ieri, assume una consistenza molto più solida; l’ipotesi è stata messa sul tavolo con forza anche dal sottosegretario Davide Faraone. E non è stato il solo. La direzione ha dato mandato a Raciti di confrontarsi con il governatore e con gli alleati. E poi di riferire l’esito di questa riflessione, in cui saranno certamente coinvolti il partito nazionale e il governo centrale, all’assemblea del Pd che sarà convocata per fine luglio. Crocetta, da parte sua, aveva spiegato di non volere «essere un problema per il partito» e che se questo glielo chiedesse si dimetterebbe.