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Il 12% degli italiani
non va dal dentista
per motivi economici

CRO:Istat
2015-07-07 12:42
Istat: 12% italiani rinuncia a dentista per motivi economici 
(ANSA)- ROMA,7 LUG - Nel 2013, il 12% degli italiani dai 14 anni in su ha rinunciato, nei 12 mesi precedenti, a una visita odontoiatrica o a trattamenti per motivi economici. Lo rileva il rapporto 'Il ricorso alle cure odontoiatriche e la salute dei denti in Italia 2013' dell'Istat. Sul totale di chi rinuncia alle visite, i motivi economici incidono per l'85,2%. La quota di popolazione che durante l'anno si è rivolta al dentista o all'ortodontista è il 37,9% nel 2013, dal 39,3% del 2005. In aumento, dal 24% al 29,2%, la percentuale di chi ha dilazionato le visite in un arco temporale più lungo, da 1 a 3 anni. Si riduce anche il numero di trattamenti effettuati: coloro che si sono sottoposti a un solo tipo di trattamento nell'anno sono il 70,7% (49,3% nel 2005) e diminuisce il ricorso ai dentisti che esercitano la libera professione. Nel Mezzogiorno solo il 27,7% della popolazione di 3 anni e più ha fatto ricorso alle cure odontoiatriche rispetto alla media nazionale del 37,9%. Anche per le visite di prevenzione o per la pulizia dei denti, la quota di persone nel Meridione (16,1%) è la metà del Nord (30,7%), mentre è doppia la percentuale di coloro che non sono mai stati da un dentista (12,1% contro 6,2%). A livello nazionale, però, migliora complessivamente la salute dei denti rispetto al 2005. La quota di persone di 14 anni e più che conservano tutti i propri denti naturali passa dal 37,8 al 41,4%, mentre coloro che li hanno persi tutti diminuiscono dal 12 al 10,8%. Il ricorso al dentista nell'anno supera il 50% tra le persone con titolo di studio alto e scende al 27,6% tra chi ha conseguito al massimo la licenza media. Si riduce dal 39,4% del 2005 al 34% del 2013 la quota di bambini (3-14 anni) mai stati dal dentista, che tra gli stranieri raggiunge il 46,3%.(ANSA). 
Y09-VI/ S04 QBXI

Nel 2013, il 12% degli italiani dai 14 anni in su ha rinunciato, nei 12 mesi precedenti, a una visita odontoiatrica o a trattamenti per motivi economici. Lo rileva il rapporto 'Il ricorso alle cure odontoiatriche e la salute dei denti in Italia 2013' dell'Istat. Sul totale di chi rinuncia alle visite, i motivi economici incidono per l'85,2%. La quota di popolazione che durante l'anno si è rivolta al dentista o all'ortodontista è il 37,9% nel 2013, dal 39,3% del 2005. In aumento, dal 24% al 29,2%, la percentuale di chi ha dilazionato le visite in un arco temporale più lungo, da 1 a 3 anni. Si riduce anche il numero di trattamenti effettuati: coloro che si sono sottoposti a un solo tipo di trattamento nell'anno sono il 70,7% (49,3% nel 2005) e diminuisce il ricorso ai dentisti che esercitano la libera professione. Nel Mezzogiorno solo il 27,7% della popolazione di 3 anni e più ha fatto ricorso alle cure odontoiatriche rispetto alla media nazionale del 37,9%. 

Anche per le visite di prevenzione o per la pulizia dei denti, la quota di persone nel Meridione (16,1%) è la metà del Nord (30,7%), mentre è doppia la percentuale di coloro che non sono mai stati da un dentista (12,1% contro 6,2%). A livello nazionale, però, migliora complessivamente la salute dei denti rispetto al 2005. La quota di persone di 14 anni e più che conservano tutti i propri denti naturali passa dal 37,8 al 41,4%, mentre coloro che li hanno persi tutti diminuiscono dal 12 al 10,8%. Il ricorso al dentista nell'anno supera il 50% tra le persone con titolo di studio alto e scende al 27,6% tra chi ha conseguito al massimo la licenza media. Si riduce dal 39,4% del 2005 al 34% del 2013 la quota di bambini (3-14 anni) mai stati dal dentista, che tra gli stranieri raggiunge il 46,3%.(ANSA)

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