E' ancora poco chiaro l'episodio che ha visto protagonista, nella giornata di sabato, all'indomani dell'udienza del processo a suo carico Massimo Bossetti autore di un gesto autolesionista nel carcere di via Gleno, a Bergamo dove è detenuto dal 16 giugno dell'anno scorso per l'omicidio della 13enne Yara Gambirasio. L'episodio, a quanto si è saputo, è stato riferito a uno dei suoi avvocati, Claudio Salvagni dalla moglie del muratore, Marita Comi che sabato è stata in carcere a trovarlo. Bossetti avrebbe cercato di ferirsi, non si sa se in modo dimostrativo, ma gli agenti di polizia penitenziaria, sollecitati tra le altre cose dai legali a prestargli particolare attenzione, l'avrebbero fermato. Il legale è in attesa di una relazione da parte dell'Amministrazione dell'Istituto penitenziario. Il gesto, a quanto si è saputo, potrebbe essere stato determinato dalle ultime vicende accadute nel corso dell'udienza. (ANSA)
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