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"Dietro gli attacchi c'è la mafia"
Via anche la Vancheri

L'assessore alle attività produttive della Regione Sicilia Linda Vancheri lascia la giunta regionale di Rosario Crocetta. "Lo annuncerà il presidente Crocetta", dice Vancheri all'ANSA, proprio mentre il presidente riferisce all'Assemblea sul caso Tutino e la situazione politica.

Per il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, dietro agli attacchi contro di lui c'è "il vero cerchio magico - ha detto davanti all'Assemblea regionale - quello degli affari che a volte collude con la massoneria e con la mafia che non è più stragista ma intarsiata nella cose della Regione". (ANSA)

Per Crocetta "Cosa nostra sa sapientemente orchestrare i giochi che contano utilizzando, in molti casi senza la consapevolezza degli utilizzati, tutti gli strumenti". "In una testimonianza resa nell'aprile del 2014 presso il Tribunale di Firenze da parte di un collaboratore di giustizia - ha detto il governatore - quel collaboratore dichiarò che esisteva un progetto per eliminare Crocetta che è un condannato a morte. Quella sentenza di morte non può essere revocata perché emanata fin dal 2005 quando Crocetta licenziò la moglie del boss Emmanuello. Non può essere revocata perché chi l'ha emessa è morto nel dicembre del 2008, quando il boss morì in un conflitto a fuoco con la polizia e quando i familiari del boss scrissero che il mandante della morte di Daniele Emmanuello era il sindaco Crocetta". "Lo stesso collaboratore dice - ha aggiunto - che 'nei confronti di Crocetta bisognava attuare una campagna denigratoria e quando non avrebbe più avuto incarichi istituzionali, e sarebbe stato senza scorta, lo si doveva uccidere nel corso di un finto incidente, in modo tale che non morisse da eroe antimafia". (ANSA) 
APE/

Per Crocetta "Cosa nostra sa sapientemente orchestrare i giochi che contano utilizzando, in molti casi senza la consapevolezza degli utilizzati, tutti gli strumenti". "In una testimonianza resa nell'aprile del 2014 presso il Tribunale di Firenze da parte di un collaboratore di giustizia - ha detto il governatore - quel collaboratore dichiarò che esisteva un progetto per eliminare Crocetta che è un condannato a morte. Quella sentenza di morte non può essere revocata perché emanata fin dal 2005 quando Crocetta licenziò la moglie del boss Emmanuello. Non può essere revocata perché chi l'ha emessa è morto nel dicembre del 2008, quando il boss morì in un conflitto a fuoco con la polizia e quando i familiari del boss scrissero che il mandante della morte di Daniele Emmanuello era il sindaco Crocetta". "Lo stesso collaboratore dice - ha aggiunto - che 'nei confronti di Crocetta bisognava attuare una campagna denigratoria e quando non avrebbe più avuto incarichi istituzionali, e sarebbe stato senza scorta, lo si doveva uccidere nel corso di un finto incidente, in modo tale che non morisse da eroe antimafia". (ANSA) APE/

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