Senso di vuoto, tristezza e profondo dolore hanno caratterizzato, ieri pomeriggio, il funerale dei due giovani studenti universitari Antonio Pizzuto e Antonino Caporlingua, vittime dell’incidente sulla Statale 113, all’alba di lunedì scorso, in località Capo Skino, nel territorio di Gioiosa Marea mentre facevano ritorno a casa dopo aver trascorso la nottata assieme ad altri tre amici in un noto locale a S. Giorgio di Gioiosa Marea. La funzione religiosa si è svolta in piazza Annunziatella, in quanto sarebbe stato impossibile che la settecentesca chiesa madre contenesse la moltitudine dei partecipanti, circa 2000, proveniente anche dei paesi dell’hinterland dei Nebrodi. È stata una cerimonia toccante, durata circa 2 ore, lasciando un ricordo che non sbiadirà nel tempo. Momenti che hanno scosso le famiglie già affrante, davanti alle bare dei loro figli perduti per sempre. Il parroco Donato Domenico Marino ha citato il libro delle “Lamentazioni” e, del Vangelo, il racconto della passione e della morte di Gesù sulla croce, al culmine della sofferenza e dell’angoscia, quando si rivolse al Padre. Il sindaco Irene Ricciardello non è riuscita a trattenere le lacrime e ha parlato di un momento difficile, di un lutto che ha colpito tutta la comunità brolese, costretta, ancora una volta, come avviene da alcuni anni in estate, a perdere ragazzi eccellenti, ricchi di giovinezza esuberante nel fiore della loro vita. E non sono mancata la solidarietà e la vicinanza dei cittadini dei Comuni di Piraino, Ficarra, Gioiosa Marea, S. Angelo di Brolo, Sinagra, attraverso i loro sindaci. La breve esistenza dei due giovani stroncata, sogni frantumati, i loro ricordi indelebili. Durante il rito funebre, è stato ricordato che Antonio Pizzuto aveva parcheggiato il proprio ciclomotore sul lungomare brolese, dinanzi ad un noto locale la sera prima di partire per la discoteca. Veicolo che ancora si trova parcheggiato, in attesa del proprietario che non arriva mai più. Durante il lutto cittadino tutti i locali del territorio non hanno alzato le saracinesche. Un compagno universitario degli scomparsi, ha tratteggiato momenti toccanti di tutte le loro avventure, i loro ricordi, i progetti futuri, il loro programmato viaggio in Spagna nel mese di settembre, poi, la ripresa degli studi al Politecnico di Torino. Una folla composta, silenziosa, triste ha assistito alla funzione. E tante lacrime hanno solcato il volto dei giovani amici e conoscenti delle vittime. Poi, i feretri, sovrastati da fiori bianchi, accompagnati da uno scrosciante applauso, sono stati portati a spalla lungo la via Ugo Foscolo e in piazza Jacopo Ortis, verso il loro ultimo viaggio nel ricordo di coloro che gli hanno voluto bene.
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