Mentre il padre veniva sottoposto a una Tac e le sue condizioni peggioravano morendo poco dopo, medici e infermieri ridevano e scherzavano. A denunciarlo nell'esposto da cui è partita l'inchiesta della Procura di Marsala che ha indagato nove persone tra medici e infermieri del 'Paolo Borsellino', è la figlia della vittima. La donna ha denunciato che il padre, cui era stato assegnato il 'codice verde', ha atteso due ore prima di essere visitato in ospedale. E riferisce di essere entrata nella sala dove i medici stavano effettuando la Tac: "lo spettacolo - scrive nella querela - era a dir poco disgustoso: infatti, si notava che tutti ridevano allegramente mentre un uomo, non si sa se medico o infermiere, teneva in grembo una sua collega mentre era seduto su una sedia e la abbracciava e toccava affettuosamente dicendo che tra colleghi ciò è normale. Gli altri ridevano fragorosamente". A questo punto, la figlia del paziente si sarebbe messa a urlare, telefonando alla polizia e intimando ai sanitari di tirare il padre fuori dall'apparecchiatura Tac "visto che l'esame era finito da tempo e che le sue condizioni peggioravano visibilmente". Riportato al pronto soccorso, Nicolò Giacalone, nonostante i tentativi di rianimazione, è morto poco dopo le 19. L'indagine della Procura è coordinata dal pm Giulia Mucaria. (ANSA).
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