La notizia della morte di Alessandro Scandura si è diffusa ieri mattina nel centro ionico, dove il pasticciere originario di Acicatena risiedeva da una decina d’anni. Si era trasferito a Letojanni per motivi di lavoro: aveva collaborato con diversi locali, e accettava anche più impegni contemporaneamente per garantire un avvenire migliore alla sua famiglia. La sua vita, però, era cambiata drasticamente nel luglio 2014, quando la moglie Rosaria era morta ad appena 34 anni per una grave malattia, solo qualche mese dopo avere dato alla luce la loro unica figlia. Era stato un colpo durissimo, da cui lo stimato pasticciere stava faticosamente cercando di riprendersi. La bambina solitamente viveva con i nonni materni in Calabria, ma lui andava a trovarla appena poteva, anche solo per trascorrere un po’ di tempo con lei. Da lì stava tornando ieri, quando è stato probabilmente tradito dalla stanchezza. All’alba lo aspettavano al bar sul lungomare Luigi Rizzo dove lavorava: non vedendolo arrivare, hanno cominciato a telefonargli, ma nessuno rispondeva. Di prima mattina, il locale aveva già aperto quando i titolari hanno appreso della tragedia, e hanno deciso di abbassare la saracinesca in segno di lutto. Nel frattempo le forze dell’ordine avevano raggiunto l’appartamento dell’uomo, in un complesso residenziale della zona alta di Sillemi; lo avevano trovato vuoto, ma avevano parlato con alcuni vicini, nel tentativo di rintracciare i familiari. Quando la notizia si è diffusa in paese, grande è stata l’incredulità, e anche lo sconforto nel notare come due tragedie si siano abbattute su una coppia il cui unico desiderio era quello di formare una famiglia: ora rimane soltanto una bambina che, nel giro di tredici mesi, ha perso entrambi i genitori.