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Altri 200 morti
Europa impotente

 Doppio naufragio, giovedì notte, davanti alle coste libiche di Zuwara, in cui hanno perso la vita almeno 200 migranti, ma potrebbero essere di più: secondo le Nazioni Unite, infatti, sulle due imbarcazioni viaggiavano in tutto 500 persone. Secondo le testimonianze raccolte dal britannico “Guardian”, i corpi di 40 persone sono stati trovati nella stiva di un barcone arenatosi su una spiaggia, mentre circa 160 galleggiavano in mare. Le operazioni di recupero sono andate avanti per ore e la guardia costiera libica ha incontrato diverse difficoltà. Uno dei responsabili ha raccontato che sono riusciti a recuperare alcuni cadaveri e a portarli sulla spiaggia, ma altri sono stati lasciati in mare perché sul battello della Guardia costiera libica «non c’era abbastanza luce per poter continuare il lavoro». La polizia del Surrey, Inghilterra meridionale, ha intanto arrestato i clandestini scoperti a bordo di un camion con targa italiana con almeno 27 profughi a bordo. Fermato l’autista del camion-frigorifero, un italiano 50enne. In tilt a Palermo il cimitero dei Rotoli. L’arrivo dei corpi dei 52 migranti trovati morti nella stiva d’un barcone si è rivelato «non gestibile» . In Calabria altri arrivi: un migliaio, tra Vibo e Reggio Calabria – nella città dello Stretto anche quattro cadaveri –. Dagli Usa critiche all’Europa: «Italia inascoltata e lasciata sola», scrive il New York Times. Solo ora, da quando s’è aperta la rotta balcanica, il Vecchio continente, con la Germania della cancelliera Merkel in testa, ha l’aria d’essersi improvvisamente svegliato...

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