Domenica 22 Dicembre 2024

Si rivela più grave del previsto il guasto alla rete fognante

È più grave del previsto il guasto alla condotta fognaria che dal pozzetto sito nel torrente Montagnareale conduce le acque nere nell’a dduttore di contrada Acquafico. Il problema è presente da diversi giorni. Inizialmente si era intervenuti con l’auto espurgo pensando ad un normale intasamento della conduttura. Successivamente, si è operato lungo la tubazione in cemento che passa parallela alla via Sant’Erasmo, che sarebbe stata danneggiata dal crollo del muro di cinta della Villa Romana, senza però riuscire a risolvere, almeno, fino adesso, la questione. Nella giornata di martedì, ulteriori verifiche, hanno portato ad accertare che l’ostruzione dovrebbe essere lungo via Giuseppe Di Vittorio tra il torrente Montagnareale e l’area archeologica. Da qui la necessità di un intervento più accurato, in quanto nelle adiacenze è presente la galleria delle ferrovie, per cui è indispensabile operare con la massima cautela. Sembrerebbe che sia necessario scavare trasversalmente lungo via Giuseppe Di Vittorio per provvedere alla sostituzione dell’i ntero tratto di tubazione in cemento. Questa situazione porterà ad un allungamento dei tempi di intervento previsti inizialmente in appena 48 ore. Il problema si manifesta in tutta la sua gravità, in quanto attualmente sarebbe riversata in mare quasi tutta la fognatura proveniente da Marina di Patti. Infatti le acque nere della frazione pattese, con l’ausilio di pompe elettriche installate nella zona di piazza Pigafetta, vengono spinte sino alla zona di Catapanello, all’i nterno del torrente Montagnareale, da dove, per caduta, attraverso la conduttura che segue via Sant’Erasmo, proprio alle spalle del sito archeologico della Villa Romana, giunge sino alla zona della Playa da dove, poi, attraverso l’impiego di pompe elettriche viene spinta sino al depuratore. Inoltre, il riversamento in mare dei liquami ha portato alla firma, il 27 agosto scorso, da parte del sindaco Mauro Aquino, dell’ordinanza che impone il divieto di balneazione alla foce del corso d’acqua.   

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