Lunedì 23 Dicembre 2024

Sanità, Antoniotti:
difendere territorio

L’efficienza e la qualità del servizio sanitario rappresentano una delle questioni prioritarie del comprensorio della Sibaritide. Che le Istituzioni locali devono affrontare con decisione e vigore con il solo obiettivo di garantire, in attesa della realizzazione del nuovo Ospedale, prestazioni adeguate alle esigenze dell’utenza. La difesa del territorio, ma soprattutto il rispetto degli standard di garanzia dell’assistenza medica devono rappresentare un’esigenza basilare che i tecnici deputati a pianificare la fase riorganizzativa della rete sanitaria locale non possono non tenere in considerazione. Assumendosene ogni doverosa responsabilità. Bisogna avere il coraggio e la consapevolezza, in questa fase delicatissima, di saper guardare necessariamente al solo interesse della vasta comunità sibarita che da oltre un quinquennio, ormai, sta pagando il prezzo più caro della debacle sanitaria calabrese.  È quanto dichiara il sindaco Giuseppe Antoniotti, comprendendo le preoccupazioni dei colleghi del comprensorio ionico e auspicando che la redazione del nuovo piano di riorganizzazione ospedaliera territoriale tenga conto esclusivamente delle esigenze degli utenti della Sibaritide, così da poter assicurare un’assistenza omogenea ed efficiente per tutti. "Spero – afferma il primo cittadino – che si dia impulso ad una riorganizzazione sanitaria mirata, innanzitutto, ad offrire un servizio quanto più qualificato. Sappiamo che bisogna far fronte ad un piano di rientro per ridimensionare e razionalizzare la spesa. Ma è pur vero che bisogna saper muovere bene le pedine sulla scacchiera per limitare gli sprechi che sono frutto del taglio indiscriminato dei servizi. Credo che bisogna creare le condizioni per garantire efficienza alla rete assistenziale così da ridurre drasticamente l’emigrazione sanitaria verso le regioni limitrofe. Per esempio – ribadisce Antoniotti – continuo a rimanere convinto che la chiusura dell’ospedale di Trebisacce se in apparenza comporterebbe per la Regione Calabria un risparmio dei costi, in realtà generi da un lato una spesa abnorme per il pagamento di tutte quelle prestazioni mediche alle quali i cittadini dell’alto Jonio accedono attraverso le strutture ospedaliere della vicina Basilicata e dall’altro aumenti oltremisura il carico di lavoro sugli ospedali di Rossano e Corigliano. Per i quali è necessaria una riorganizzazione funzionale alle esigenze dell’utenza. 

 

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