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Giardini e Taormina ancora sotto choc

  Un milione di euro di danni e 6-7 mesi di stop all’impianto. Sono le drammatiche stime che si fanno a seguito di una prima ricognizione dei tecnici della funivia di Taormina, completamente invasa mercoledì scorso dal fango nel versante di Mazzarò durante il nubifragio che ha colpito la zona jonica. Le conseguenze devastanti sono quelle di un torrente in piena che è venuto giù dal costone soprastante la funivia che ha sommerso di fango sia l’impianto che l’intero piazzale. Taormina ha registrato diversi allagamenti e numerosi smottamenti, ma le conseguenze più gravi riguardano la funivia, dove il fango ha invaso i motori (sino a 4 metri d’altezza) e i quadri elettrici della struttura. Ruspe e bobcat sono in azione senza sosta da mercoledì: Vigili del Fuoco, tecnici della funivia e diversi volontari hanno ingaggiato una corsa contro il tempo per liberare Mazzarò dalla montagna di fango che è venuto giù dalla collina. La paura è che ulteriori piogge possano trascinare a valle altro fango e mettere in pericolo i piloni. «Tutto ciò che rappresenta il “cervello” dell’impianto - spiega l’ing. Sergio Sottile, direttore d’esercizio della funivia - è stato gravemente danneggiato e il fango è arrivato ovunque. Stiamo stimando i danni e, non appena sarà possibile, faremo altri accertamenti sui piloni, alcuni dei quali non sono al momento raggiungibili per la instabilità del pendio». «Al momento possiamo soltanto dire che la situazione è complicata. Faremo tutto quanto è possibile per avviare al più presto i necessari lavori e rendere di nuovo funzionale la funivia», ha detto il comandante Agostino Pappalardo, commissario liquidatore dell’Asm. Non c’è ancora una stima definitiva dei danni ma, stando a una prima valutazione ufficiosa, potrebbero ammontare ad un milione di euro circa. Gli impianti elettrici andranno rifatti e messi in sicurezza. Si teme, quindi, che per la riapertura della funivia si dovrà aspettare almeno il periodo di Pasqua 2016. È un colpo micidiale per le casse dell’Asm, ma soprattutto per il turismo di Taormina, che rimarrà a lungo privo del suo storico collegamento principale tra il centro storico e la zona a mare. L’Amministrazione di Eligio Giardina intende dichiarare lo stato di calamità e chiederà lunedi lo stanziamento immediato di un contributo straordinario per la funivia, da parte della Regione o del governo Renzi. Sottile e Pappalardo, coadiuvati da Filippo Grande (caposervizio dell’impianto) redigeranno entro le prossime 48 ore una dossier dettagliato e gli atti verranno posti il 14 settembre all’attenzione del governo regionale, nel corso della seduta che si terrà a Taormina. Oltre ai gravi problemi della funivia, Taormina è alle prese con diversi altri danni e frane lasciate “in eredità” dal maltempo delle scorse ore. La Strada statale 114 ufficialmente resta interdetta al traffico (comunicato dell’Anas), sia nel tratto di Spisone-Mazzarò sia in quello da Capo Taormina a Villagonia, ma gli automobilisti e i bus di linea circolano lo stesso, anche se lungo il tracciato restano piccole frane ai lati della carreggiata e alcuni muri che sembrano a rischio qualora dovesse tornare il maltempo. L’Anas è intervenuta ieri mattina con alcuni interventi, ed in particolare nel punto della statale che va da Capo Taormina sino a prima della stazione ferroviaria, ma l’apprensione rimane. Preoccupa soprattutto il costone di Sant’Agostino che da via Roma si affaccia su Villagonia ed appare un’autentica bomba idrogeologica. A Mazzeo e Spisone acqua e fango hanno invaso alcuni tratti del litorale. A Trappitello si sono registrati problemi con l’ac - quedotto e sempre a Mazzeo si sono avuti distacchi temporanei della corrente elettrica. Preoccupa la via Garipoli, bretella della A18, dove il non corretto scorrimento delle acque lungo i tornanti dell’arteria hanno fatto saltare l’asfalto in diversi tratti della carreggiata. La galleria Montetauro, che collega il parcheggio Lumbi e quello Porta Catania, e quindi i versanti nord e sud di Taormina, è stata riaperta ieri dopo la chiusura di mercoledì scorso ma per larga parte è rimasta al buio creando insidie per gli utenti in transito. Un’altra frana si è registrata, infine, in curva lungo la via Pirandello, nella zona di poco sovrastante l’ex “ToutVa”. E si sono vissuti momenti di paura anche nelle popolose contrade della città ed in primis a Matrissa.

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