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«Chiederemo alla Regione lo stato di calamità naturale»

 «Taormina, Giardini e Castelmola presenteranno congiuntamente al governo regionale la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità, a seguito delle gravi conseguenze del nubifragio che si è abbattuto su questo comprensorio mercoledì scorso sulla zona jonica». Lo ha reso noto ieri mattina il sindaco di Taormina, Eligio Giardina. «La richiesta la faremo tutti insieme - ha spiegato Giardina - perché il territorio è stato ferito e colpito nella sua interezza ed è una scelta che abbiamo concordato e condiviso con i colleghi sindaci Nello Lo Turco (Giardini Naxos) e Orlando Russo (Castelmola)». «A Taormina - continua Giardina - è chiaro che i danni più gravi sono quelli subiti dalla funivia di Mazzarò. Nelle scorse ore i tecnici che l’hanno progettata mi hanno rassicurato dal punto di vista strutturale, sulla tenuta dell’impianto e in particolare dei piloni che si trovano dislocati lungo il costone. Più gravi sono certamente i danni riportati dall’impianto elettrico che è stato sommerso dall’ac - qua e dal fango. È in atto una stima dei danni a cura dell’Asm e in tempi brevissimi avremo un quadro definitivo di cosa e quanto occorrerà per poter riattivare la funivia. Al momento si può soltanto dire che verrà fatto il possibile per riattivare quanto prima l’impianto, che è da sempre fondamentale per il sistema turistico della città». La seduta di Giunta regionale da tempo già prevista a Taormina per lunedì slitterà di una settimana e verrà rinviata al lunedì successivo, al giorno 21 settembre, anche per consentire alle Amministrazioni di elaborare delle relazioni più dettagliate sui danni provocati dal maltempo. Ieri sono proseguite per tutte il giorno le attività di ripulitura dell’impianto dalla montagna di fango che ha investito i motori della funivia a Mazzarò. Si sta procedendo per liberare i locali della funivia da tutto quanto si è infiltrato nella struttura durante il nubifragio. «Adesso speriamo di poter raggiungere quanto prima i terreni della frana ed effettuare i necessari accertamenti tecnici sui piloni - ha detto il comandante Agostino Pappalardo, commissario liquidatore dell’Azienda servizi municipalizzati -. Stiamo già avviando le procedure per stimare i danni e quel che andrà fatto per rimettere in funzione l’impianto». Il timore è che si debba aspettare sino a Pasqua per rivedere la funivia aperta, mentre le più ottimistiche previsioni ipotizzano che già a fine anno potrebbe essere operativa.

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