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I migranti?
De Luca dice no

 In paese da qualche giorno si è diffusa la voce che starebbe per aprire un centro di accoglienza per migranti nei locali dell’ex caserma della Guardia di Finanza di proprietà dell’Agenzia del Demanio, in via Vittorio Emanuele Orlando, voce peraltro smentita dalla Prefettura, ma che ha aperto un dibattito tra la popolazione. Il sindaco di Santa Teresa di Riva, Cateno De Luca, dice no a questa evenienza e lo fa senza mezzi termini: «Non esiste proprio – dichiara – non perché io sia un razzista, ma per principio. Fino a quando sarò io il sindaco nessuna autorità si potrà permettere di stuprare Santa Teresa. Se me lo imporranno, brucerò la fascia di sindaco in piazza Municipio e mi dimetterò». Naturalmente si è scatenata la polemica, con la cittadinanza che sta prendendo coscienza di un nuovo fenomeno con il quale prima o poi bisognerà fare i conti. Già in paese ci sono decine di migranti che mendicano o cercano cibo, sbucati all’improvviso. La situazione, dicono le forze dell’ordine è sotto controllo, ma la gente è divisa e preoccupata. Basta leggere i post che sono stati scritti sui social. Tra i favorevoli all’accoglienza, Silvana, che scrive: «Al di là del buonismo o pietismo cristiano, io credo che offrire loro un pasto caldo ed un letto dove dormire, gioverebbe a loro quanto a noi! Questi poveri disgraziati devono pur mangiare.... non possiamo aspettare che entrino nelle nostre case a rubare, o nelle attività commerciali, a scippare le vecchiette per strada o ad aspettare chi va a fare bancomat per sottrargli il denaro! Alla fine è la fame che fa l’uomo ladro, principalmente! O si rimandano da dove sono venuti, o gli si dà ospitalità in qualche modo, anche solo per un periodo limitato magari, in cambio di lavoro da impiegare nel paese! Capisco il disagio, ce l’ho anch’io, non mi piace vederli gironzolare in paese, sono una mina vagante». La posizione espressa dal sindaco è però condivisa con il classico “mi piace” o con un commento positivo da decine di utenti di facebook che seguono le pagine del primo cittadino di Santa Teresa. Ma c’è anche chi ne approfitta per sferrare un nuovo attacco al sindaco (vedi caso Help Center). È il presidente dell’Associazione Penelope, Giuseppe Bucalo, che si occupa di volontariato, ed è quindi favorevole all’accoglienza, scrive: «Come si usa dire, il sindaco di un comune è il sindaco di tutti i cittadini e, nel bene e nel male, li rappresenta. È possibile che i “mi piace” e i consensi ottenuti convincano lo stesso della popolarità/legittimità della sua posizione e rimandino un’immagine di S. Teresa di Riva come una cittadina egoista, razzista e non accogliente. Può essere che il paese di S. Teresa di Riva lo sia e può essere che abbia il sindaco che merita. Ma può essere anche no». Ed invita i cittadini che non si riconoscono in questo quadro e nelle posizioni espresse dal sindaco ad esprimere il loro punto di vista. «Nella speranza che lo stesso, che conosciamo come un fervente cristiano, ascolti se non le parole dei suoi cittadini solidali, almeno quelle di Papa Francesco: “Le istituzioni che chiudono le porte agli immigrati chiedano perdono” o quantomeno, laicamente, modifichi il suo post e collabori a costruire anche nella nostra cittadina una cultura dell’accoglienza». Ma il paese è già schierato.

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