Alluvione 2015, prosegue l’attività di monitoraggio e verifica dei danni post nubifragio. Dopo la prima fase emergenziale che ha fatto registrare un impegno di circa 2,2milioni di euro per i soli lavori di somma urgenza, ora è necessario programmare la messa in opera di tutti quegli interventi mirati a ripristinare l’intero sistema idraulico e strutturale del territorio comunale. Dalle numerose frane che ancora oggi minacciano il centro urbano e gli alvei dei torrenti, per finire alle condizioni precarie di numerose strade principali e poderali, sono questi i problemi più stringenti per la cui risoluzione l’Amministrazione Antoniotti, preoccupata, già da tempo, ha chiesto interventi e investimenti certi e immediati da parte degli organi sovracomunali. Anche di questo si parlerà domani (mercoledì, 16 settembre) nel corso del vertice operativo, convocato da S.E. il Prefetto Gianfranco Tomao alle ore 11, presso la Sede territoriale del Governo di Cosenza, al quale parteciperanno, tra gli altri, anche il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio ed il sottosegretario del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, che servirà a fare il punto sullo stato di emergenza post alluvione e, si spera, a tracciare un primo crono programma degli interventi. Gli uffici comunali, nel frattempo, stanno provvedendo alla ricognizione accurata e compiuta dei danni causati dal nubifragio, così da poter redigere un piano d’azione, in base alle priorità,che sarà sottoposto al commissario designato dal Governo per la gestione dell’emergenza. Sono già stati effettuati e si stanno tuttora compiendo sopralluoghi specifici nel territorio montano, oltre che su tutti i torrenti, sulle condotte e tutti gli impianti strutturali urbani. Al momento si registrano diverse criticità che riguardano soprattutto i movimenti franosi causati dalla forte pioggia e che in alcuni casi hanno compromesso buona parte del sistema idraulico di deflusso delle acque sia nei torrenti che nei fossi di scolo, ed in altri continuano a minacciare il Centro storico ed alcune contrade pedemontane. È il caso del torrente Acqua del Fico il cui alveo, nella zona a monte è straripato, causando la rottura degli argini, per circa un centinaio di metri, e l’inondazione di un vasto fondo agricolo. Rimane seriamente compromesso anche tutto il sistema stradale civico, come il tratto di Via Minnicelli a ridosso del Seminario Arcivescovile sprofondato durante il nubifragio del 12 agosto, e quello interpoderale. In contrada Colognati,parte del ponte della ex Statale 177 che attraversa il torrente è crollato, così come la strada comunale per Ceradonna è stata praticamente distrutta in buona parte dai diversi smottamenti del terreno. Altre criticità, infine, al cui ripristino stanno già provvedendo gli uffici comunali preposti, si registrano sul corretto collettamento e depurazione delle acque nei depuratori comunali, per i quali è stato già previsto un lavoro di manutenzione straordinaria, messi a dura prova dalla eccezionale e non preventivabile ondata di fango e detriti che nei giorni dell’alluvione ed in quelli a seguire si sono riversati negli impianti.