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“Canditfrucht”,
ecco il conto

 Per la prima volta in una inchiesta per reati ambientali relativa al territorio di Barcellona, è stata condannata penalmente in Tribunale anche una personalità giuridica, la “Canditfrucht spa” di Barcellona, primaria azienda di trasformazione agrumaria che esporta i prodotti finiti soprattutto all’estero, coinvolta a titolo principale nell'inchiesta “Last orange”, scattata per iniziativa dei carabinieri della Compagnia di Barcellona il 17 aprile dello scorso anno a seguito della scoperta di un sistema di smaltimento illegale di scarti di lavorazione agrumaria, liquidi e solidi, che avvenivano attraverso il depuratore comunale e il conferimento illecito in discariche abusive. La società “Canditfrucht spa” – che nel processo penale scaturito dall’operazione “Last orange”, rispondeva di «illecito amministrativo di cui all’ articolo 25 undecies commi 2 lettera F» per le condotte poste in essere dagli amministratori e dai dipendenti –è stata condannata al termine del processo svoltosi con il rito abbreviato che ha consentito all’azienda di ottenere uno sconto di pena pari ad un terzo, alla sanzione di 70 mila euro. Oltre alla pena pecuniaria, il giudice monocratico Fabio Gugliotta, ha applicato nei confronti della stessa società la misura interdittiva del divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per la durata di 2 anni. Il giudice ha inoltre ordinato un sequestro conservativo di beni mobili e immobili e di denaro fino alla concorrenza di 120 mila euro e ciò per garantire il sequestro finalizzato alla confisca di 120 mila euro, somma questa corrispondente ad una parte del profitto che la società avrebbe conseguito con l’attività di smaltimento giudicata illegale. Il pm Francesco Massara, che per l’occasione è tornato al Tribunale di Barcellona a seguito di applicazione per questo procedimento alla Dda di Messina, aveva chiesto una sanzione maggiore, di 200 mila euro, e un sequestro conservativo di beni e denaro finalizzato alla confisca di ben 400 mila euro, tanto quanto sarebbe stato il maggior profitto per l’azienda derivante dall’attività illecita.

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