Chiusi stamane per assemblea sindacale i siti archeologici più importanti della Capitale: Colosseo, Foro Romano e Palatino, Terme di Diocleziano e Ostia Antica. E' quanto si apprende da fonti della Sovrintendenza archeologica. L'apertura dei siti è stata ritardata alle 11:30, a fine assemblea. "La misura è colma", commenta il ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini, annunciando che d'accordo con il premier Matteo Renzi proporrà oggi in Consiglio dei Ministri di inserire musei e luoghi della cultura nei servizi pubblici essenziali.
"La chiusura ai visitatori dei principali siti archeologici della Capitale questa mattina, motivata da un'assemblea sindacale (peraltro regolarmente convocata), porta, ancora una volta, alla ribalta l'urgenza di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali", aveva infatti scritto stamane il Garante degli scioperi Roberto Alesse. "Le assemblee sindacali di questa mattina non si sono svolte solo a Roma, ma in diverse parti di Italia, a Firenze per esempio hanno ritardato l'apertura tutti i musei di Palazzo Pitti. I problemi sono di livello nazionale", spiega il coordinatore nazionale della Uil Beni Culturale Enzo Feliciani. Tra i problemi i sindacati annoverano "il salario accessorio che non viene versato da nove mesi, la riforma del ministero sulla riorganizzazione delle sovrintendenze che ha generato il caos, il personale insufficiente a garantire la funzionalità dei vari istituti e la non chiarezza delle competenze: ci è stato attribuito un organico totalmente insufficiente e stiamo chiedendo assunzione di personale che manca dappertutto". (ANSA)
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