Venerdì 27 Dicembre 2024

La Corte dei conti dichiara il dissesto del Comune

 Il Comune di Taormina in dissesto. Lo ha decretato ieri pomeriggio la Corte dei conti, al termine dell'udienza a Palermo nella quale era in discussione il Piano di riequilibrio presentato dall’Amministrazione taorminese per evitare lo scenario finanziario più cupo. E invece quello scenario si è materializzato, stroncando le speranze degli amministratori della Perla dello Jonio. «Sono molto rattristato e certamente preoccupato di quanto deciso dalla Corte dei conti – ha detto il sindaco Eligio Giardina a commento del pronunciamento negativo dell'organo di controllo –. Questo dissesto certifica 25 anni di cattiva gestione a Taormina. Dovremo aspettare adesso di leggere le motivazioni e vedere con attenzione il perché di questo verdetto, che riteniamo ingiusto per tutto quello che si stava facendo per riequilibrare i conti. Il dissesto mortifica Taormina e i taorminesi. Verificheremo se sarà possibile fare ricorso e se potremo opporci a questa decisione. Non vi è dubbio che negli ultimi cinque anni era stato prodotto un azzeramento totale o quasi dei debiti fuori bilancio e la situazione era stata praticamente incanalata sul binario delle condizioni ideali per il risanamento. Evidentemente, ciò non è bastato perché troppo pesanti erano i danni inerenti tutti gli anni precedenti». «Ad ogni modo – aggiunge Giardina – ora più che mai è il momento di mettere da parte i personalismi e le polemiche, bisogna unire le forze e fare quadrato. Alla luce di quanto sta avvenendo, non possono esserci maggioranze e minoranze, deve esistere soltanto l'interesse di Taormina. Rimarrò alla guida della città e sarò presente più di prima per far uscire la città da questo tunnel». Il Comune aveva presentato un piano di riequilibrio decennale di debiti complessivi per 13 milioni di euro. I motivi che hanno indotto la Corte dei conti a dichiarare il dissesto sono, a quanto pare, riconducibili ai contenziosi: problemi atavici che l'ente locale si trascina da circa 30 anni. E sarebbero stati decisivi, in tal senso, il Lodo Impregilo e un'altra causa sugli espropri dei terreni della piscina comunale, che risalgono entrambi agli anni Ottanta. Il contenzioso milionario con Imprepar-Impregilo, è stato avviato dalla società che realizzò i parcheggi pubblici (Lumbi e Porta Catania) a Taormina e che ha avanzato in vari Tribunali istanza di 23 milioni di danni al Comune di Taormina, mentre a sua volta l’ente locale ha chiesto 39 milioni di danni a seguito del collaudo definitivo dei posteggi. In primo e secondo grado Impregilo ebbe la meglio. Poi, la Corte di Cassazione, nel filone giudiziario principale di questa complessa contesa, ha rimandato tutto alla Corte d'appello di Messina, dove la vicenda è pendente. Quato alla piscina, un privato ha intimato a Palazzo dei Giurati la richiesta di pagamento di 5 milioni 358mila euro.

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