Verso il recepimento in Sicilia della legge Delrio per le ex province. Questo il primo frutto dell’accordo romano tra Pd, Udc ed Ncd. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha parzialmente smentito, affermando che le modifiche alla legge siciliana riguarderanno l’introduzione del voto ponderato, onde evitare che il voto di un sindaco di un comune con poche migliaia di abitanti valga quanto quello di un sindaco di città in cui i residenti sono centinaia di migliaia. Su questo punto, però, l’Udc è più che chiara: «Il miglioramento della legge approvata a luglio – si precisa, infatti, in una nota a firma congiunta del segretario regionale dell’Udc Gianluca Micciché e del capogruppo all’Ars Mimmo Turano – passa da una modifica della governance dei consigli metropolitani e dei liberi consorzi per integrare il sistema delle autonomie locali siciliane in quello nazionale, dal rinvio delle elezioni per consentire l’introduzione del voto ponderato al fine di garantire a tutti gli amministratori locali pari diritti di elettorato attivo e passivo e dalla più ampia partecipazione dei comuni alla costituzione delle città metropolitane con l’elezione del sindaco metropolitano». In particolare, l’annunciato progetto dei tre partiti che intendono «integrare il sistema delle autonomie locali siciliane in quello nazionale», non lascia spazio a dubbi interpretativi. Non solo. L’Udc, infatti, parla di «rinvio delle elezioni», già fissate da Crocetta per il 29 novembre, «al fine di garantire a tutti gli amministratori locali pari diritti di elettorato attivo e passivo». Il che vuol dire che dalla legge approvata dall’Ars deve saltare il limite dei 18 mesi che impedirebbe al sindaco di Palermo Leoluca Orlando di candidarsi per la carica di sindaco metropolitano. Anche se, stando alle indiscrezioni provenienti da Palazzo delle Aquile, Leoluca Orlando preferirebbe tenersi le mani libere e prepararsi per le regionali, puntando alla presidenza della Regione in sostituzione di Rosario Crocetta. Per cui, per la presidenza della Città metropolitana di Palermo sosterrebbe la candidatura dell’attuale sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo. In corsa per la più importante poltrona di Palazzo d’Orleans, però, c’è anche il sottosegretario al Miur Davide Faraone che, insieme con il vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini e l’ex ministro all’Istruzione Giuseppe Fioroni, parteciperanno il 22 ottobre a Catania alla manifestazione per il lancio del nuovo soggetto politico “Sicilia futura”, nata dall’accordo raggiunto ieri a Caltanissetta a conclusione di una riunione fra i vertici del Pdr e di Sicilia Democratica. Alla riunione, oltre al presidente onorario del Pdr Totò Cardinale, che presiederà Sicilia Futura, erano presenti anche i deputati Totò Lentini, Totò Cascio e Nicola d’Agostino. E in quella sede sono stati ribaditi «il rapporto di forte collaborazione con il Partito democratico e la volontà di far caratterizzare Sicilia Futura, che presto definirà tutti i suoi organi, come un movimento progressista e riformista».
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