Trentuno anni fa investì un uomo su uno scooter che quattro anni dopo l’incidente, morì: ieri l’ufficiale giudiziario ha dato esecuzione al decreto di assegnazione della sua abitazione ai creditori che vantano un risarcimento di 230mila euro, eredi dello scooterista deceduto. Da ieri, Natalina Impellizzeri, 71 anni, è finita in mezzo alla strada. La sua casetta, un immobile ad un piano fuori terra parzialmente rifinito e uno scantinato, nella frazione Rina di Savoca, dopo varie esperimenti di vendita all’asta, andati a vuoto, è stata “assegnata” dal giudice delle esecuzioni ai creditori che ieri si sono presentati a Rina assieme all’ufficiale giudiziario per prenderne possesso. È la stessa Natalina Impellizzeri a raccontare la sua storia, assistita dall’avv. Antonio Bongiorno che ha tentato con tutti i mezzi consentiti di opporsi all’esecuzione, proponendo anche di mettere la casa a disposizione dei creditori, lasciandone all’anziana donna ancora l’uso. «Quel giorno disgraziato di 31 anni fa investii sulla tangenziale di Letojanni un uomo di 51 anni, che riportò delle ferite, che poi secondo il giudice ne causarono la morte quattro anni dopo. L’assicurazione coprì parzialmente il danno assegnando ai familiari 70 milioni di lire. Per me la vicenda era chiusa anche se non ho mai dimenticato quell’episodio». Purtroppo per lei, però i parenti non la ritennero chiusa e si rivolsero al giudice per ottenere un giusto risarcimento che poi venne definito «senza che io ne sapessi niente o avessi ricevuto alcuna notifica – dice oggi la signora Natalina – in 230mila euro». La sentenza è passata in giudicato. «Cinque anni fa mi è stata notificata l’ingiunzione di pagamento: mi è crollato il mondo addosso, i dolorosi momenti di quella tragedia sono tornati alla mente. Tutti quei soldi non li ho, ho lavorato tutta la vita, 21 anni fa mi sono costruita questa casa, non ho altri beni. Ora dove andrò?». L’avvocato Bongiorno punta sulla approvazione in tempi brevi della legge sulla impignorabilità della prima casa, nel frattempo ha presentato tre richieste di sospensione dell’esecuzione, tutte respinte. È in attesa della discussione di merito. I creditori, che poi sono i congiunti della vittima, ieri mattina, assistiti dal loro legale, avvocato Massimo Principato, hanno chiesto l’esecuzione dell’ordinanza del giudice. La legge deve fare il suo corso, ma è anche vero che di fronte ad una anziana donna di 71 anni, sola, che ha sempre vissuto in quella piccola e sperduta frazione di Savoca, dove ha tutti i ricordi e le sue certezze, la legge non può essere così arida da metterla in mezzo ad una strada. Dove andrà? Chi avrà cura di lei? Per adesso l’unica certezza è che Natalina Impellizzeri ha perso la casa che nessuno, nonostante i tre tentativi di vendita, ha voluto acquistare.