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Frana a Letojanni, chiusa l'autostrada
traffico impazzito

A distanza di appena tre giorni il problema si è riproposto. E questa volta, le ripercussioni sono state  di proporzioni nettamente superiori a quella precedente. Di inizio settimana, nelle prime ore della giornata, quando i pendolari riprendono a  fare la spola tra Messina e Catania, e viceversa. Tutti rimasti intrappolati nel caos che inevitabilmente si è creato sulla strada statale 114 dopo che i mezzi provenienti dai due capoluoghi sono stati fatti uscire a Giardini e Roccalumera. Paralisi, all’ora di punta, in tutti i centri della ionica. Taormina, Letojanni, S. Alessio e S. Teresa di Riva, invasi da auto e mezzi pesanti. Giornate di lavoro perse, esami saltati, e disagi a non finire per le migliaia di persone che si sono imbattute in questo inferno di acciaio.  La frana si è riversata sulla sede stradale nello stesso punto in cui era già accaduto il 2 ottobre scorso. Solo che in quella occasione il materiale fangoso e i detriti invasero solo la corsia di marcia della carreggiata Messina-Catania. Nel giro di due ore fu possibile rendere percorribile la corsia di sorpasso. Stavolta, però, il materiale precipitato dal costone ha invaso tutta la carreggiata monte ed in parte anche quella lato mare che, peraltro, è interessata da lavori di rifacimento del manto stradale. Gran lavoro sin  dall’alba, non solo per i tecnici di Anas e Cas, ma anche per la polstrada impegnata a regolare il traffico. Alcuni utenti lamentano il fatto di non aver ricevuto adeguata informazione alla barriera di Tremestieri, nelle prime ore del mattino, intraprendendo un viaggio verso Catania che, viste le difficoltà, avrebbero potuto scegliere di evitare.  A Messina i mezzi pesanti dirottati nei parcheggio dello stadio S. Filippo per evitare di intasare l’autostrada, ma soprattutto di percorrere la statale.  Nel tratto dei tornanti di S. Alessio, infatti, è difficilmente gestibile la situazione quando si incrociano due mezzi pesanti provenienti da direzione opposta.     

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