Uno dei più imponenti attentati compiuti in provincia di Messina negli ultimi anni. Una eclatante dimostrazione di forza da parte del racket, la volontà di colpire senza lasciare scampo alle vittime. Non si sono risparmiati questa volta i postini del pizzo che ieri notte hanno utilizzato decine di litri di benzina per distruggere 8 camion, 1 furgone e 3 vetture parcheggiati nella zona artigianale ex Vaccarino a Venetico Marina, proprio al confine con Fondachello. Per la maggior parte, mezzi di proprietà di un'azienda che commercializza prodotti alimentari freschi. Gli altri, appartenenti a ditte che operano a poca distanza, sono stati raggiunti dalle fiamme di un rogo enorme e dalle violente esplosioni che nel cuore della notte hanno svegliato gli abitanti della zona. I Carabinieri stamani sono tornati sul posto per eseguire ulteriori verifiche e cercare tracce utili alle indagini per risalire agli attentatori. I titolari dell’impresa sono stati sentiti ma hanno detto di non aver mai ricevuto minacce o richieste estorsive e di non sapersi spiegare il gesto. Ma i Carabinieri sono sempre più convinti che a provocare l’incendio sia stata la mano del racket delle estorsioni. La stessa ditta nel gennaio dell’anno scorso aveva subito un altro attentato. In un deposito di Gioia Tauro le fiamme distrussero quattro mezzi pesanti. Ora la storia si è ripetuta. Nella zona artigianale però non sono installate telecamere ma quelle che si trovano nelle vicinanze non hanno fornito alcun contributo alle indagini. Unico indizio tre macchine rubate, due trovate a Rometta e una a Fondachello. Almeno di queste potrebbe essere stata utilizzata dagli attentatori per fuggire e raggiungere un’auto pulita con la quale allontanarsi indisturbati.
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