Rinvio a giudizio. E' quanto ha chiesto il l sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Domenico Guarascioper Antonio Forastefano, Andrea Martucci ed Emanuele Bruno, accusati del duplice omicidio di Eduardo Pepe e Fioravante Abbruzzese avvenuto il 3 ottobre del 2003. Un'esecuzione che, secondo la Dda catanzarese, rientrava in "una complessa strategia criminale stragista volta ad assicurare l'egemonia in tutto il territorio della Piana di Sibari del nuovo gruppo 'ndranghetistico facente capo alla famiglia Forastefano, eliminando aderenti alla cosca Abbruzzese". In particolare, Andrea Martucci avrebbe seguito gli appostamenti per verificare le abitudini delle vittime; Antonio Forastefano avrebbe procurato l'autovettura, una Lancia Thema, e le armi utilizzate per l'agguato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre indagati si sarebbero appostati a bordo della Lancia Thema lungo la strada provinciale Cassano-Lauropoli, col volto coperto e armati di un fucile e una doppietta calibro 12, e una pistola calibro 9x19, caricata a proiettili 9x21.
Alla guida si trovava Antonio Forastefano che, vista sopraggiungere la Smart con a bordo Pepe e Abbruzzese, l'avrebbe affiancata lampeggiando mentre i suoi complici sparavano in direzione delle vittime. Il colpo di grazia sui rivali sarebbe spettato al boss Forastefano che, sceso dalla macchina, avrebbe esploso contro Pepe e Abbruzzese due colpi con la pistola 9x19. Oltre all'accusa di omicidio ai tre indagati vengono contestati anche la detenzione illegale di armi e la ricettazione, essendo l'auto usata per gli omicidi provente di un furto. Condotta pluriaggravata perche' effettuata con lo scopo di commettere un delitto e agevolare le attivita' di un'associazione di stampo mafioso.
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