Il Tar della Lombardia ha sospeso l'interdittiva antimafia che era stata disposta nei confronti di un'azienda edile, la Edil Serio srl, che si occupava di lavori di manutenzione nelle scuole a Milano. I giudici, infatti, hanno ravvisato che gli elementi posti alla base del provvedimento che aveva escluso l'impresa dall'appalto non provano "il condizionamento mafioso dell'attività imprenditoriale".
Con la sospensione dell'efficacia dell'interdittiva antimafia, come spiegano i legali dell'azienda, gli avvocati Oreste Giambellini e Luciano Salomoni, "a seguito della quale il Comune di Milano aveva receduto dal contratto d'appalto stipulato con Edil Serio ed avente ad oggetto la manutenzione degli edifici scolastici del Comune di Milano" si permette "ad Edil Serio ed al Comune di riprendere le manutenzioni". L'interdittiva antimafia disposta dalla Prefettura di Milano si basava, in particolare, su presunti rapporti tra un soggetto ritenuto di "assoluto rilievo" nell'ambito di un clan della 'ndrangheta di Crotone e uno dei soci dell'impresa.
Gli elementi presentati nel provvedimento, però, secondo i giudici del Tar De Zotti-Lombardi-Fanizza, non sembrano "deporre per l'attualità del condizionamento mafioso nell'attività imprenditoriale", né "pare decisivo, per l'unicità del risalente episodio, che il socio di maggioranza della Edil Serio sia stato controllato dai carabinieri di Busto Arsizio in compagnia di un pregiudicato in data 15 luglio 2008". Da qui l'accoglimento della domanda di sospensione cautelare dell'interdittiva, presentata dai difensori, e la fissazione di un'udienza per il prossimo febbraio per affrontare la "trattazione" del merito. (ANSA).