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La frana sull’A18, comincia la guerra delle competenze

 È sempre desta l’attenzione del Consorzio per le autostrade siciliane sulla frana che lo scorso 5 ottobre ha coinvolto la A18: lo assicura il direttore generale, Salvatore Pirrone, che martedì scorso è tornato sui luoghi. L’ingegnere ha innanzi tutto constatato che non ci sono stati ulteriori crolli (a parte la caduta di una modesta quantità di materiale superficiale). Pirrone ribadisce che è priorità del Cas garantire la sicurezza della corsia lato mare: è quella che attualmente garantisce il transito, grazie al doppio senso di circolazione. Bisognerà poi pensare a liberare la corsia lato monte, che è ancora completamente ostruita. Martedì è intervenuta una commissione ispettiva; dopo il sopralluogo è stato deciso di istituire un tavolo tecnico per affrontare la questione della frana a Letojanni. Il provvedimento si è reso necessario perché, secondo quanto dichiarato dal presidente del Cas, Rosario Faraci, la competenza del Consorzio si ferma a quattro metri sopra il muro che delimita la carreggiata; siccome bisogna intervenire anche sulla parte superiore della collina, c’è la necessità di individuare il soggetto che si farà carico dei lavori (potrebbe essere la Protezione civile). Si tratterà anche di scegliere la soluzione più idonea per mettere in sicurezza il costone. Secondo Faraci, comunque, i pericoli più incombenti sono già stati eliminati. Al sopralluogo non ha partecipato il Comune, che non è stato nemmeno informato riguardo all’apertura del tavolo tecnico: l’ente locale, d’altronde, non ha né le competenze tecniche né i fondi per potere intervenire. Per quanto riguarda la riapertura della corsia a monte, considerando che bisognerà attendere la fine di tutti gli interventi e che ancora non sono state nemmeno individuate le competenze, c’è da scommettere che i tempi ottimisticamente previsti in un primo momento finiranno inevitabilmente con lo slittare: se fino a una decina di giorni fa l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Giovanni Pizzo, parlava di un mese. O ora c’è chi, come l’ingegnere capo del Genio civile di Messina Leonardo Santoro, ipotizza sei mesi dall’inizio dei lavori. Per quanto riguarda i costi, invece, dovrebbero aggirarsi sul milione di euro. Ieri si è temuto che il temporale abbattutosi sulla zona ionica potesse causare una nuova interruzione del traffico: la pioggia è stata abbondante, ma non ha provocato fenomeni tali da impedire la circolazione. La corsia lato mare, d’a l t r o nde, è in genere poco interessata dagli smottamenti, perché più distante dalle colline. Le previsioni meteorologiche, tra l’altro, ipotizzano un miglioramento delle condizioni già a partire da oggi. Il personale del Consorzio per le autostrade siciliane, comunque, effettua un monitoraggio costante.

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