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Monta la protesta dei forestali, è caccia ai soldi

bosco

S'infiamma in Sicilia la protesta dei 24mila forestali. Da Palermo a Catania, da Ragusa a Enna, centinaia di lavoratori da due giorni manifestano con sit-in e presidi, paralizzando il traffico, per rivendicare i fondi della Regione per la prosecuzione delle giornate di lavoro. Ma i soldi non ci sono e quelli che il governo sostiene di poter recuperare, 11,5 milioni basterebbero solo per una settimana. Ne servono 88 di milioni. Intanto anche sugli 11,5 milioni è esploso il caos. L'emendamento annunciato dal governo Crocetta non ha ancora superato l'esame della commissione Bilancio all'Ars. Con la formulazione iniziale, infatti, non è stato possibile accertare la copertura finanziaria. "La situazione è molto complessa, dobbiamo evitare di fare pasticci", ha detto nell'aula dell'Assemblea regionale il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, aprendo i lavori parlamentari, mentre davanti al palazzo dei Normanni centinaia di forestali stanno manifestando. "Senza relazione tecnica e senza copertura finanziaria con la firma del ragioniere generale della Regione, l'emendamento non arriverà in aula", ha aggiunto Ardizzone, che ha anche rivolto un appello a "non agitare la piazza". La seduta è stata poi sospesa, nel frattempo i componenti della commissione Bilancio si sono riuniti con la vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello e i vertici della burocrazia per riscrivere la norma e renderla compatibile dal punto di vista finanziario. Una riunione tesa, a quanto si apprende, nel chiuso di un Palazzo dei Normanni nel quale sono state rafforzate le misure di sicurezza. Una tensione palpabile all'interno del Parlamento siciliano, che ha portato il presidente pro-tempore della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo (Ncd), a far chiudere la porta della sala antistante i locali della commissione e dare disposizioni al personale dell'Ars di limitare rigorosamente l'accesso ai soli parlamentari. (ANSA).

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