La frazione di Canneto: d’estate paradiso balneare; d’inverno, in giornate come quella di ieri, un vero e proprio inferno. Per l’ennesima volta, la più popolosa frazione dell’isola di Lipari, è in ginocchio di fronte agli eventi meteo. Stavolta ad imperversare e a fare vivere ore di apprensione sono stati, dandosi praticamente il “cambio”, l’abbondante pioggia, caduta per circa tre ore, ed il mare in tempesta. La prima ha trasportato decine e decine di metri cubi di materiale pomicifero lungo il torrente Gabellotto e da qui nella zona di Calandra. Ed ancora terriccio, detriti vari e tanto fango sulla via Torrente Aurora, fin sulla Cesare Battisti e sulla Marina Garibaldi. Nella zona di Calandra il materiale pomicifero non solo ha ricoperto la strada nella sua totale larghezza e per un’altezza di 80-90 centimetri, ma ha anche ostruito diversi accessi alle abitazioni ubicate nelle immediate vicinanze del torrente. Si sono registrati anche allagamenti al pianterreno e negli scantinati di alcuni immobili. Una situazione disastrosa, praticamente “annunciata” e non poteva essere altrimenti con le vasche poste a monte del torrente piene di detriti pomiciferi e non svuotate per l’assurdità della burocrazia. Il materiale, infatti, se rimosso non può essere utilizzato per il ripascimento delle spiagge (dovrebbe essere prima sottoposto ad esami per verificarne la compatibilità) ma deve essere trasportato in discarica, con un notevole costo per le asfittiche casse del comune. Una situazione che ha dell’assurdo se si considera che una parte dello stesso materiale pomicifero è la natura (leggasi torrente) a trasportarlo, in modo autonomo, sulla spiaggia. Non percorribile, neppure, la paventata ipotesi di affidare lo svuotamento delle vasche a ditte edili del luogo che interverrebbero in modo gratuito, compensando le spese sostenute con l’utilizzo nel campo edile del materiale prelevato. Poco importa se si continua a mettere a repentaglio la pubblica incolumità. Come accennato, ad aggravare la situazione ci si è messo anche il mare in tempesta che ha invaso la Marina Garibaldi, rendendo praticamente impossibile il transito dei mezzi e le stesse operazioni che il sindaco Marco Giorgianni, presente sul posto con l’assessore Sardella e i tecnici comunali Placido Sulfaro e Mirko Ficarra, ha disposto per affrontare l’emergenza. Il mare ha lambito pericolosamente anche le abitazioni del lungomare. In considerazione dello stato in cui versa la Marina Garibaldi, e del previsto ulteriore peggioramento delle condizioni meteo marine, il sindaco ha disposto la chiusura di questa arteria e l’istituzione del doppio senso di circolazione sulla Cesare Battisti. Le forti piogge hanno anche reso impraticabile la via Roma ricoprendola di terra, pietre e detriti vari. Due frane di una certa consistenza si sono verificate anche Vulcano, ma sono state immediatamente rimosse da una ditta privata incaricata dal sindaco Giorgianni. Piccole frane ed accumuli di tufo e terriccio anche sulla strada provinciale di Serra. Lungo la strada di collegamento tra le frazioni liparese di Santa Margherita e Cugna si è “aperta” una parte del manto stradale. Insomma, l’ennesima emergenza di una stagione invernale che si è appena affacciata. A Lipari, e più in generale nel comprensorio eoliani, si guarda con terrore ai prossimi mesi, da novembre a marzo, quando l’inverno dispiegherà tutto il suo rigore. Ma qui, per molti aspetti, si è già in ginocchio.
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