Il dodicesimo giorno dell’emergenza idrica più grave della storia recente di Messina mostra una città divisa in due, con le zone alte che hanno continuato a soffrire e quelle pianeggianti che, in gran parte, hanno potuto godere di un approvvigionamento, seppur razionato e a ore. Un’erogazione che non è sufficiente. Ecco perché si è deciso di accelerare su un nuovo fronte: la realizzazione di un nuovo by-pass sulla condotta del Fiumefreddo, che “aggiri” la frana di Calatabiano. Oggi la ditta tedesca contattata per effettuare l’intervento sarà sul posto. Se si optasse per questa soluzione basterebbero un paio di giorni per la soluzione temporanea, in attesa che si affronti il nodo del dissesto idrogeologico del costone di Calatabiano. E proprio per l’intervento da eseguire nel Catanese emergono i retroscena dell’incontro di martedì in Prefettura: allo stato non ci sono i fondi (si parla di 1-2 milioni di euro), il governatore Rosario Crocetta ha detto di non averli a disposizione e l’onere lo ha assunto il capo della Protezione civile nazionale Curcio. Ma per erogarli serve un’ordinanza con la dichiarazione dello stato di emergenza, che ancora non c’è. In ogni caso, per rimettere in sesto il costone, ci vorranno due-tre mesi.
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