Lunedì 23 Dicembre 2024

Il Giubileo "diffuso"
di Papa Francesco

Il Giubileo "diffuso"di Papa Francesco

Non solo un Anno Santo "straordinario", posto tra la normale cadenza venticinquennale del Grande Giubileo del 2000 e quello che cadrà appunto nel 2025. Non solo un Anno Santo che è anche "tematico", dedicato al valore della Misericordia, principio fondante del pontificato di Francesco. E' anche un Giubileo "decentrato" - e in questa forma è il primo della storia - quello che inizia l'8 dicembre con l'apertura della Porta Santa in San Pietro, seguita nei giorni successivi da quella nelle altre tre basiliche papali, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura, per durare fino al 20 novembre del 2016.

Per la prima volta, per volontà di papa Bergoglio, Porte Sante saranno aperte anche nelle cattedrali e nei santuari in tutte le diocesi sparse per il mondo. E, anche se comunque l'afflusso dei pellegrini a Roma si prevede in forme massicce, l'indulgenza plenaria propria dell'Anno Santo potrà essere "lucrata" dai fedeli - è così che si dice in gergo tecnico - anche nelle rispettive diocesi o nei santuari. Un segno anche questo di come il progetto complessivo di riforma della Chiesa, di vera e propria "conversione del papato", che sta portando avanti il Pontefice argentino veda sempre più un superamento del "centralismo" di Roma, la cui diocesi e il cui vescovo restano comunque quelli che guidano tutti gli altri "nella carità", per una sempre maggiore diffusione decentrata dei ruoli e delle responsabilità, con la Curia romana che deve diventare una pura struttura "di servizio" per la Chiesa operante fino alle estreme periferie del mondo.

I

questo Giubileo il senso del pellegrinaggio va nel profondo, come interpretazione del sacrificio personale, come richiesta di perdono, come riflessione sul senso e la necessità della misericordia, a cui l'Anno Santo straordinario è dedicato. Il Papa ha pensato a tutti, anche agli anziani e ai malati che non potranno venire a Roma. Ha pensato perfino ai carcerati, cui in questo Anno Santo dedicherà una speciale giornata giubilare, e che ha invitato ad attraversare la porta della cella come fosse una "porta santa", segno di una rinascita. E per confermare ancora di più quanto questo Giubileo abbia pari dignità in tutto il mondo, ha deciso di andare ad aprire la prima Porta Santa non a Roma, ma prima ancora addirittura a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dove è in programma la sua visita il 29 novembre, sempre che la situazione di conflitto civile e gli scontri armati lo permettano.

Per papa Francesco, in un mondo in guerra, segnato dai conflitti, dalla povertà, dalle migrazioni di massa, la misericordia è un valore di cui c'è estremo bisogno. E' questo l''imprinting' del suo pontificato: quello di una Chiesa accogliente, misericordiosa, un "ospedale da campo" per le ferite dell'umanità, la cui opera è fondata sul perdono e sulla "tenerezza" verso gli altri. Ai suoi "missionari della misericordia", confessori che manderà nella Quaresima del 2016 in tutte le diocesi di mondo, ha dato incarico di perdonare ai penitenti anche i peccati più gravi, compreso l'aborto. Ma non ritenendolo sufficiente ha poi scritto una lettera al supervisore e 'regista' dell'Anno Santo, monsignor Rino Fisichella, annunciando che durante tutto l'anno giubilare ogni prete del mondo potrà assolvere nel confessionale chi ha compiuto e praticato aborti, una prerogativa che di norma è riservata solo ai vescovi.

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