Il Papa, parlando all'Angelus del nuovo Vatileaks, sottolinea che "rubare" è un reato, "far uscire quei documenti è stato uno sbaglio. E' un atto deplorevole che non aiuta". "Questo triste fatto - ha aggiunto - non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato".
Il Papa ha anche sottolineato all'Angelus che era stato lui a chiedere di fare chiarezza su quanto accadeva in Vaticano. "Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene", dice riferendosi alle carte riservate che sono state trafugate e pubblicate in due libri.
Galantino, incoerenza non è stile tutta Chiesa - Le carte del cosiddetto dossier Vatileaks mostrano una realtà di "incoerenza", che "deve fare vergogna" ma "ci sono nomi e cognomi"; la "realtà negativa", "le incoerenze non sono lo stile di tutta la Chiesa". Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, all'Intervista di Maria Latella su Sky Tg24. "La 'notizia' - sottolinea Galantino - è che c'è un Papa che, accogliendo l'invito dei cardinali prima che venisse eletto e accogliendo l'invito di Papa Benedetto XVI, ha scelto come priorità quella di guardare all'interno della Chiesa, per vedere il livello di coerenza con il Vangelo". Se i fatti che emergono dalle carte trafugate saranno "accertati", è "un fatto del quale vergognarci e al quale porre rimedio ma non perché lo dicono Nuzzi o Fittipaldi ma perché è nel dna della Chiesa".
Caricamento commenti
Commenta la notizia