Duro botta e risposta tra il leader leghista Matteo Salvini e il ministro dell'Interno Angelino Alfano nella giornata della manifestazione del centrodestra a Bologna. Salvini dal palco va all'attacco di Alfano definendolo addirittura "inutile e cretino". Non si fa attendere la replica del ministro dell'Interno: "Salvini è solo un incolto quaquaraquà". Intanto interviene anche il ministro Maria Elena Boschi: "Il Paese vuol correre, non essere bloccato".
Le parole di Salvini - "Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te". Così Matteo Salvini si è rivolto dal palco di Bologna al ministro dell'Interno Angelino Alfano. Salvini ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai membri delle "Forze dell'ordine feriti dai centri sociali che sgombereremo col sorriso uno per uno. Dopo i campi rom, i centri sociali".
La replica di Alfano - Matteo Salvini "non è un piccolo uomo o un ominicchio, ma un quaquaraquà incolto e ignorante cui nessun paese al mondo affiderebbe neanche la delega alle zanzare". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato a 'L'Arena' su Rai 1. Il ministro va anche all'attacco dell'ex Cav: "Andare a 80 anni a farsi fischiare da questa gente è una cosa molto triste. Salvini è diventato il suo diretto superiore". Berlusconi, che "ha fatto malissimo ad andare lì" alla manifestazione di Bologna. "La macchina - aggiunge - la guida Salvini".
La manifestazione di Bologna, ha sottolineato Salvini, "non è un ritorno al passato, al '94, alle vecchie formule, alle marmellate: qua comincia qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega, ma che è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica". "La leadership - ha aggiunto Salvini - la scelgono i cittadini, non un palco, un microfono o una piazza. Oggi siamo qui per dire che insieme si vince se qualcuno è in cerca di poltrone questa è la piazza sbagliata".
Berlusconi, uniti vinceremo prossime elezioni - "Con questa ritrovata unità - ha detto Berlusconi - vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". Insieme, Fi, Lega e Fdi, potranno "superare il 40%". Questa, evidenzia "è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell'Italia".
Meloni al governo, si dimetta sia coerente - "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, né taglio tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa". Così Giorgia Meloni, dal palco della Lega Nord a Bologna.