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Nuova strage di migranti

Nuova strage di migranti

A poche ore dal vertice dei capi di Stato a Malta che esaminerà anche il dossier migranti prosegue l'emergenza e continuano i naufragi. Almeno 14 persone, tra cui sette bambini, sono morte la notte scorsa nel naufragio di un barcone carico di profughi al largo della costa turca di Ayvacik, nella provincia di Cannakale sul mar Egeo. Lo riferisce l'agenzia Anadolu, secondo cui altri 27 sono stati salvati dalla Guardia costiera turca.

In un intervento su Avvenire il premier Matteo Renzi indica la linea che intende portare avanti alla due giorni di Malta:

"Mettere l'Africa al centro dell' iniziativa europea. È inutile piangere sulle migliaia di sorelle e fratelli morti nel Mediterraneo, se poi non si ha la forza di reagire". È questo l'obiettivo che il governo italiano vuole raggiungere al vertice di oggi e domani a Malta tra 60 capi di Stato e di governo, come illustrato dal premier Matteo Renzi in un intervento in prima pagina su Avvenire. Il presidente del Consiglio sottolinea che la due giorni è "la grande occasione" per l'Italia, "per ritagliarsi e ritrovare il proprio ruolo nel Mediterraneo". "Ma anche per l'Europa, per ritrovare l'anima persa sotto pile di polverose scartoffie burocratiche". "L'Italia ha fatto il suo dovere e continua a farlo", sottolinea. "Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro quotidianamente svolto da quanti, in uniforme o con la passione del volontariato, hanno salvato tante vite umane in mare, sulle coste. Grazie al nostro impegno, oggi non sono più soli, ma vengono affiancati da squadre e unità navali degli altri Paesi europei. L'aumento del flusso di profughi e rifugiati nelle ultime settimane ha spostato temporaneamente l'attenzione dei media dal Mediterraneo centrale alla cosiddetta rotta balcanica. La guerra in Siria ha costretto milioni di famiglie ad abbandonare le proprie case, a separarsi dai propri affetti. È una catastrofe umanitaria che reclama tutta la nostra attenzione".

Renzi suggerisce di "intervenire nei Paesi d'origine perché si creino condizioni adatte alla crescita culturale, lavorativa ed economica di ogni potenziale migrante. Perché l'Europa rappresenti una scelta, e non un approdo obbligato, un destino inesorabile. Alla Valletta lavoreremo per tutto questo: per favorire lo sviluppo, migliorando la collaborazione tra Paesi europei e africani nella prevenzione e contrasto dell' immigrazione illegale, nella lotta alla tratta di esseri umani. Il Trust Fund del quale l'Italia sarà tra i principali contributori sarà lo strumento operativo di una cooperazione innovativa tra Paesi che non vogliono limitarsi a reagire o tamponare il fenomeno migratorio, ma che vogliono accompagnarlo con scelte politiche e non emergenziali".

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